La Società Italiana di Neonatologia Emilia-Romagna, la Società Italiana di Pediatria Emilia-Romagna, l’Associazione dei Ginecologi Italiani Ospedalieri, Territoriali e Liberi Professionisti Emilia-Romagna in una nota esprimono le loro considerazioni in merito al parere della commissione del percorso nascita nazionale sulla richiesta di deroga alla chiusura di alcuni punti nascita regionali: “Le suddette società scientifiche accolgono in maniera estremamente favorevole il parere espresso dalla Commissione Nascita Nazionale e le conclusioni del Ministero della Salute (Prot. N. 2017/0092913 del 05.10.2017) sulla mancanza dei requisiti per i punti nascita di Borgo Val di Taro, Castelnovo né Monti e Pavullo, in linea anche con quanto espresso dalla Commissione nascita regionale. Anche la richiesta di un attento monitoraggio dei volumi di attività e del rispetto dei requisiti indispensabili al mantenimento in attività per i punti nascita di Scandiano, Cento e Mirandola viene accolta con soddisfazione dalle società scientifiche firmatarie”.
“La nostra posizione è stata sempre coerente e chiaramente volta alla chiusura dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti all’anno e all’accorpamento di quelli con volumi di attività tra 500 e 1000, essendo tale orientamento motivato da esigenze di sicurezza e di tutela della salute delle donne e dei neonati, il tutto sulla base di elementi scientifici consolidati – prosegue la riflessione -. Già in precedenti comunicazioni avevamo sottolineato che per garantire in ciascun centro perinatale livelli adeguati di sicurezza non fossero sufficienti investimenti in attrezzature ed in personale. Per una ‘nascita sicura’ è indispensabile che il punto nascita ogni giorno, ogni settimana, ogni anno affronti un numero sufficiente di parti per accumulare esperienza e abitudine ad affrontare tutte le situazioni, anche quelle più difficili, rare e impreviste”.
“Chiudere punti nascita al di sotto degli standard di sicurezza – conclude la nota – non vuole dire depotenziare il percorso nascita di quel territorio, che va invece valorizzato e rafforzato per tutto ciò che attiene l’assistenza alla gravidanza ed al puerperio con politiche socio-sanitarie lungimiranti”.
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Commenti:
le suddette associazioni di pediatri sono paragonabili alle lobbies o agli ordini professionali…. penose e menzognere (comprese le motivazioni che forniscono)
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