Un evento rarissimo, secondo la letteratura medica capita una volta su 200mila: si tratta del parto di gemelli siamesi. Quello in questione è avvenuto mercoledì scorso all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. La madre – una giovane italiana – e le due bambine, che hanno in condivisione una parte dell’addome e il fegato, stanno bene. Come spiegano i media locali, le due bimbe sono nate con un parto cesareo programmato (e abbastanza complicato, naturalmente) e attualmente sono ricoverate nel reparto di Patologia neonatale in una particolare culla termica realizzata appositamente per loro.

Sulle condizioni di salute delle due neonate si sa poco altro, dal momento che la famiglia ha chiesto di tutelare la propria riservatezza. E’ evidente però che la situazione è molto delicata: nel 75% dei casi i gemelli siamesi non sopravvivono alle malformazioni e ai tentativi di separazione dei corpi. In Italia un caso celebre è stato quello delle gemelle Giuseppina e Santina Foglia, nate nel 1958 a Torino e unite nella parte ossea sacrale, nell’apparato urinario e nell’apparato genitale. All’età di 7 anni furono separate con un intervento, il primo del genere eseguito con successo in Europa, all’ospedale Regina Margherita di Torino che impiegò un equipe di 25 medici. Dopo aver imparato a camminare finalmente in maniera indipendente, le gemelle Foglia col tempo hanno potuto costruirsi una vita normale: una lavora in banca e l’altra si è sposata ed è diventata madre nel 1992.