Teresa e Marta, di Tagliata di Cervia, non hanno avuto problemi, cinque anni fa, a presentarsi come una coppia nel reparto di Ostetricia dell’ospedale “Bufalini” di Cesena. Ma non va sempre così bene. Almeno secondo la segnalazione di Thomas Claudi, che lunedì scorso ha accompagnato il fidanzato, con cui ha una relazione dal 2012, al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna.
“Dopo diverse ore di fila – ci racconta – un operatore socio-sanitario ha chiamato il nome del mio compagno. Ci siamo alzati entrambi per andargli incontro ma lui ha chiesto chi dei due fosse la persona che aveva chiamato. ‘Lui che è?’, ha domandanto indicandomi. Il mio fidanzato ha solo risposto che ero con lui. Ma l’Oss ha ribattuto: ‘Sei abbastanza grande e vaccinato, puoi entrare da solo’. E mi ha sbattuto la porta in faccia”.
Claudi, che fino a poco prima aveva visto i pazienti e le pazienti entrare con fidanzati e fidanzate, mogli e mariti, si è allora rivolto all’accettazione del pronto soccorso, dove gli è stato chiesto scusa e gli è stato consigliato di scrivere un reclamo.
“Ci siamo sentiti vittima di omofobia – spiega Claudi – ma siamo rimasti talmente spiazzati da non riuscire a ribattere. Due giorni prima eravamo andati al pronto soccorso per lo stesso problema e io ero stato fatto entrare senza alcun problema. Questa è davvero la prima volta che ci succede. Nella vita quotidiana può capitare qualche sguardo obliquo ma di commenti e atteggiamenti omofobi, nemmeno l’ombra”.
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