“L’ora di religione? Ecco perché i ragazzi dicono basta”

croce, dio, religioneNon sapete cosa sia l’ora di religione? Beh, in questi molti anni di scuola (sono in terza superiore) ne ho viste un po’ di tutti i colori. Ma vi posso assicurare che la tendenza che va per la maggiore è quella di fare un secondo catechismo in classe. Ho sentito professori bigotti giudicare aborto e omosessualità, contraccezione e unioni civili. Ne ho sentiti ben pochi proporre, in classe, la storia delle religioni.

Tutto questo, alla fine, che conseguenze ha? Che i ragazzi e le ragazze della mia età, dopo aver sopportato per molto tempo per non andare contro le scelte delle loro famiglie, una volta adolescenti iniziano a decidere da sé. E, in molti casi, all’ora di religione dicono “basta”. Per quanto mi riguarda, ho “smesso” l’anno scorso, deludendo forse le aspettative della mia famiglia, che anche se non è praticante, è molto devota.

Questo allontanamento varierà di certo da istituto a istituto. Nella mia classe, su 21 alunni, siamo in otto a uscire quando c’è religione. Perché, insomma, se devi stare lì a romperti le scatole, ad annoiarti e a sentire giudicare il mondo da parte di un docente che vuole importi la sua visione della cose, tantovale fare altro.

Ecco, io l’ora di religione la rivoluzionerei. Mi spiegate perché, se un prof di storia non può far trapelare la sua posizione politica, un insegnante di religione può dire che è meglio una gravidanza a 16 anni che una pillola anticoncezionale?

 

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