Vaccini, tangenti e sospetti: calma e gesso!

vaccinoUna riflessione a margine della squallida vicenda che ieri ha portato all’arresto di Norberto Confalonieri, il primario ortopedico dell’ospedale Pini di Milano accusato di corruzione e turbativa d’asta: in sostanza prendeva mazzette per piazzare le protesi delle multinazionali. Addirittura in un’intercettazione il medico avrebbe detto: “Ho rotto un femore a una vecchietta per allenarmi”. D’altronde più operava e più guadagnava.

A Confalonieri non possiamo che augurare di uscire ‘pulito’ da questa inchiesta, così come speriamo che esca immacolata anche l’immagine della Johnson & Johnson, una delle aziende coinvolte. Mica per altro: la J&J è uno dei maggiori produttori mondiali di vaccini e, in tempi in cui il dibattito su questo tema è rovente, non sarebbe esattamente edificante sapere che questa multinazionale statunitense paga tangenti per piazzare i propri prodotti. I sospetti e le illazioni, che da sempre circolano, per qualcuno farebbero presto a trasformarsi in prove. Anzi, in certezze, secondo certi estremisti anti-farmacologia. Garantismo, calma e raziocinio, dunque.

Di sicuro c’è che, come anche ER Mamma ha documentato in passato, negli Stati Uniti Johnson & Johnson ha dovuto pagare risarcimenti milionari per un proprio talco ritenuto responsabile di casi di cancro alle ovaie, mentre analoghe cause sono state mosse dai familiari di altre donne morte per la stessa causa. Così come, sempre a proposito dei grossi guai con la legge da parte delle case farmaceutiche, ci auguriamo per la tranquillità e la sicurezza di tutti e per non lasciare il campo libero a ‘complottisti’ vari che i vertici della Menarini escano indenni dal maxi processo per corruzione e riciclaggio. Certo, il primo round è andato malissimo: presidente e vice sono stati condannati rispettivamente a 10 e 7 anni di reclusione. Bruttissimo colpo per un’azienda che recentemente ha investito ben 100 milioni di euro per la “tecnologia nei vaccini”. Dovremmo pensare male e tirare facili conclusioni o darci di gomito pensando che tutti quei quattrini servano a pagare gli avvocati? Certo che no, è la Costituzione stessa che ci impone di attendere il passaggio della sentenza in giudicato.

Un ultimo pensiero va a tutti quei medici ai quali, come è successo per Confalonieri, i social media hanno donato una visibilità spropositata e un certo conseguente delirio di onnipotenza. Alle azzimate star del web e della tv che svillaneggiano chiunque la pensi in modo difforme da loro, perché loro “hanno studiato” (e ci mancherebbe!), probabilmente un basso profilo gioverebbe: meglio concentrare le proprie forze e la propria preparazione (che nessuno mette in dubbio) nella ricerca, alla fioca luce di un laboratorio, che attardarsi a pontificare e ad insolentire l’universo mondo sotto i riflettori della tv, contrabbandando assiomi che mal si addicono alla medicina; medicina che, come anche noi poveri ignoranti sappiamo da sempre, non è una scienza perfetta. Ma, soprattutto, come gli esempi riportati e le cronache giudiziarie testimoniano, non è perfetto neanche quel ‘mondo’ là, dove le esigenze di salute pubblica si intrecciano con gli affari, la medicina e la ricerca con i bonifici a sei zeri. Occhio.

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