Morte in culla: è boom di baby box finlandesi

nascita, neonatoIn Finlandia è così da ottant’anni: durante i primi mesi di vita i bambini dormono all’interno di scatole di cartone poco più grandi di una scatola da scarpe. Dal 1938 lo Stato manda gratuitamente alle donne incinta una scatola di cartone colorato piena di tutto ciò che potrà servire per la cura del piccolo in arrivo: vestitini, bavaglini, materassino, lenzuolini, coperta, sacca o trapunta con imbottitura in pelo naturale, guanti e stivaletti, accappatoio, asciugamani, forbicine per le unghie, spazzola per capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, tubetto di crema, salviette, un libro illustrato, giocattoli per la dentizione e tanto materiale informativo per i neo genitori.

Si chiamano baby box, anzi finnish baby box, in omaggio alla terra di origine. Oppure, in lingua finnica, Äitiyspakkaus. Si tratta di una soluzione economica e di un incentivo alla sicurezza perché secondo gli esperti finlandesi l’utilizzo delle baby box ha contribuito a far calare la mortalità infantile e il fenomeno della morte in culla, la tanto temuta Sids. La scatola è più sicura perché il bambino vi può dormire senza giochi, peluche, cuscini o altre cose che possono soffocarlo durante il sonno. E i genitori non hanno la tentazione di portarselo nel lettone. Non è un caso che la Finlandia sia uno dei posti al mondo dove la mortalità infantile è più bassa.

L’idea è piaciuta anche negli Stati Uniti al punto che lo stato del New Jersey ne ha ordinate 150mila, tante quanti i neonati previsti nel 2017. Simili esperimenti sono portati avanti anche in Scozia, in Canada e in Sudafrica. Anche l’Ohio, un altro degli Stati Uniti ci sta pensando. Kathryn McCans, pediatra del Cooper University Hospital che ha seguito l’iniziativa del New Jersey, ha spiegato ai media d’oltre Oceano: “L’importante non è tanto la scatola, quanto l’educazione che ci sta dentro”.

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