Morbillo: impennata di casi. L’Iss: “Il 90% non era vaccinato”

morbilloAumentano i casi di morbillo in Italia. Dall’inizio dell’anno c’è stata una vera e propria impennata, dal momento che coloro che hanno contratto la malattia ufficialmente sono stati più di mille, 1010 per la precisione. In tutto il 2016 invece erano stati 844. In meno di tre mesi – i dati sono aggiornati al 26 marzo – quindi, come rende noto l’Istituto superiore di sanità – i numeri sono saliti vertiginosamente. Nel dettaglio, nel 33% dei casi si è avuta almeno una complicanza, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al pronto soccorso. Il 90% dei pazienti colpiti dal morbillo non era vaccinato.

L’età media dei pazienti è 27 anni, con il 57% dei casi che si è verificato nella fascia 15-39 anni, mentre il 6% si è avuto nei bimbi al di sotto di un anno, ancora troppo piccoli per il vaccino. Fra le complicazioni le più frequenti sono state diarrea (21,1%) e stomatite (17,3%), mentre si sono avuti anche trombocitopenia, ovvero un calo delle piastrine nel sangue (5%), convulsioni (0,4%) ed encefaliti (0,1%).

Commentando i dati, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha detto che è “fondamentale e urgente l’applicazione del nuovo piano vaccini” il quale prevede la vaccinazione contro il morbillo al secondo anno di vita e si propone di innalzare gli obiettivi di copertura che nel 2015 nel nostro Paese nei bambini a 24 mesi era dell’85,3% mentre il 95% è considerati il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione, la cosiddetta immunità di gregge.

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