Scambiata per una terrorista per colpa del tiralatte

allattamento al seno, neonatoPensavano fosse una pericolosa terrorista. Ad insospettirli è stata una macchinetta tiralatte. Un oggetto dalla forma sospetta, evidentemente, per la polizia dell’aeroporto di Francoforte. La vicenda ha avuto come protagonista Gayathiri Bose, 33enne manager in una società di Singapore. La signora, in partenza per Parigi, è stata letteralmente aggredita da un’agente che, ben lontana da mostrarle comprensione, sensibilità e solidarietà femminili, l’ha letteralmente aggredita chiedendole con insistenza: “Se veramente sta allattando, dove è il suo bambino?“. Insomma, alla 33enne è stata chiesta la prova di essere mamma – in effetti lo è di un neonato e di un altro figlio di 3 anni – e, in maniera piuttosto sgarbata e incivile, secondo il racconto che ella stessa ha successivamente fatto ai media internazionali.

La donna ha dovuto subire l’umiliazione di essere portata in uno stanzino, per tre quarti d’ora interrogata e perquisita in maniera piuttosto invasiva, al punto da presentare una successiva denuncia contro la polizia dello scalo tedesco: “Ad un certo punto mi ha detto di aprire la camicia e mostrare il seno – ha raccontato la mamma asiatica -. A quel punto mi ha chiesto come mai non avessi nulla attaccato. Le ho spiegato che non ce n’è bisogno, e che basta appoggiare il tiralatte al capezzolo e la macchina fa il resto. Poi sono scoppiata a piangere”. Il culmine è stato raggiunto quando le hanno chiesto di spremere il seno per vedere se effettivamente ci fosse il latte. Un portavoce dell’aeroporto di Francoforte ha negato quest’ultimo punto ma ha difeso la correttezza dei controlli, eseguiti “per motivi di sicurezza” perché dentro il tiralatte “poteva esserci un esplosivo“.

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