Meningite: “I giovani potrebbero valutare un nuovo richiamo vaccinale”

“Ai giovani adulti direi di chiamare il servizio di igiene pubblica della propria Asl di riferimento per verificare il proprio status vaccinale”. Sul tema meningite, tornato attuale in questi giorni per i casi dei due bimbi ricoverati a Firenze e Milano, a fare chiarezza è Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna, che come gli altri professionisti è in attesa delle nuove indicazioni della Regione rispetto ai nuovi costi dei vaccini che non rientrano in quelli raccomandati.

Un esempio è l’antimeningocco B, che verrà offerto gratuitamente ai nuovi nati a partire dal 2017 e che dovrebbe costare meno rispetto a ora per i minori di 18 anni e anche per gli adulti, anche se con riduzioni di prezzo diverse. Ma anche sull’altro vaccino, disponibile, l’anti-meningocco C, dopo la dose che viene somministrata a 13-15 mesi e il richiamo dei 13/14 anni, le persone che si vogliono vaccinare ancora lo possono fare ma a pagamento: “Dopo le due dosi raccomandate, non si è immunizzati a vita. La malattia, che ha picchi di incidenza nei primi anni di vita e in età adolescenziale e post-adolescenziale, ci porta a pensare che i giovani adulti, soprattutto se frequentano luoghi affollati come aule universitarie e discoteche, potrebbero valutare se sottoporsi a un ulteriore richiamo”.

test in provetteIn Emilia-Romagna, comunque, le coperture sono alte. A 24 mesi è vaccinato contro il meningococco C l’87,4% dei bambini (dati 2015), rispetto al 76,7% italiano. Piacenza è in testa, in regione, con il 93,3%, Rimini è ultima con il 77,7%. A sedici anni, sempre in Emilia-Romagna, è vaccinato l’82,8% dei ragazzi. 

“Sul territorio – continua Angelini – è dal 1990 che, rispetto all’antimeningococco C, viene proposto questo calendario. Faccio un esempio: mia figlia ha 24 anni ed è stata vaccinata sia da piccolissima che da ragazzina. Chiaro, però, che il decorso rapidissimo che spesso hanno le malattie invasive batteriche fa sì che la memoria immunitaria delle persone vaccinate anche anni prima a volte non sia in grado di ricostruire gli anticorpi necessari a combatterla”.

Quanto al discorso dei portatori sani, il vaccino non è secondo Angelini la soluzione: “Alcune persone albergano il batterio Neisseria meningitidis, conosciuto anche come meningococco, nella faringe, pur non avendo sintomi. Sono persone che possono trasmetterlo tramite le goccioline di saliva attraverso le secrezioni respiratorie, senza ammalarsi a loro volta. Il fatto che queste persone si vaccino, o tornino a farlo, non cambia le cose. Il vaccino interviene sulla possibilità o meno di contrarre l’infezione, tutto qui”.

Si stima che i portatori sani, nella popolazione, siano tra il 2 e il 30% della popolazione: “Non lo si resta tutta la vita, è una condizione che cambia di continuo. Chiaro, la persona vaccinata è meno probabile che diventi portatrice sana“.

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Commenti:

  1. Buonasera, si sa già quando verrà introdotta la riduzione del costo del vaccino antimeningocco B? Ho due figli e vorrei vaccinarli, uno di quasi 3 anni e uno di 6 mesi, sommando le dosi previste ad oggi mi costerebbe 450 euro(90 a dose)!!

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