Cesena, una svolta nel caso Teverini?

ebolaDopo 16 lunghi anni il caso di Manuela Teverini, la donna cesenate di 31 anni svanita nel nulla nella notte fra il 5 e il 6 maggio 2000, potrebbe essere giunto ad una svolta: nel corso degli scavi in un boschetto vicino alla casa del marito Costante Alessandri, indagato dallo scorso ottobre – a seguito della riapertura delle indagini – per omicidio e occultamento di cadavere, sono stati trovati brandelli di stoffa e frammenti ossei. Naturalmente l’ultima parola la diranno il test del Dna e le analisi scientifiche.

Un altro elemento sembrerebbe mettere nei guai Alessandri che allora si stava separando dalla moglie. Si tratta di un audio mandato in onda nei giorni scorsi dalla trasmissione Chi l’ha visto? e contenente la presunta confessione dell’uomo a una prostituta moldava: “Sì, l’ho uccisa io”. Anche se, va precisato, la medesima registrazione non servì all’epoca a far condannare Alessandri: lui disse che la frase era una provocazione perché sapeva di essere intercettato e, soprattutto, il cadavere di Manuela, dichiarata ‘morta presunta’ lo scorso anno, non fu mai trovato nei pressi dell’abitazione di Capannaguzzo.

L’uomo ha sempre raccontato che quella fatidica notte nella casa di Capannaguzzo tutti dormivano: lui, Manuela e la figlia Lisa di 4 anni. Al mattino la moglie non c’era più. Qualche settimana fa Alessandri ha dichiarato al Resto del Carlino: “Non troveranno nulla come la volta precedente”. Insomma, lui appare molto tranquillo. La bambina intanto, fin dal 2004, è stata affidata agli assistenti sociali ed è stata lei, ormai ventenne, a spingere affinché il caso venisse riaperto.

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