Allattare in pubblico. Allattare alla luce del sole. Guardare una donna che allatta e considerarla la cosa più naturale del mondo. Non è ancora così. Non solo in Italia. La cronaca è piena di casi di donne a cui viene chiesto di coprirsi, allontanarsi da un locale pubblico solo perché mostrano il seno. Non per esibizione ma per necessità: nutrire un neonato.

Sara Simoni, 35 anni, mamma di due bambini di Conselice, ne sa qualcosa. Quando è nata la sua piccolina, oggi 10 mesi, ha accettato di partecipare alle riprese di un video, realizzato dalle ostetriche dell’ospedale di Forlì, dove Sara ha partorito, per spiegare e raccontare anche per immagini l’allattamento, per “rimuovere paure e pregiudizi affinché le mamme siano libere e consapevoli di scegliere”. Nel video il seno di Sara è nudo. Ma appena sotto i suoi capezzoli c’è uno scricciolo di pochi giorni che cerca la via per il latte. Una immagine di grande tenerezza. Vista senza malizia. Eppure dopo quel video c’è chi le ha tolto l’amicizia sui social. 

“Per me allattare è stata una cosa molto bella. Il mio primo figlio è nato con una patologia congenita, per un mese e mezzo è stato ricoverato in terapia intensiva quindi non ho potuto allattarlo. La seconda sì – spiega Sara -. La allatto ancora. Quando mi hanno chiesto di partecipare a quel video mia figlia aveva qualche settimana, eravamo tornati in ospedale per un controllo. L’ho fatto con molto piacere. Per me era una cosa naturale e anche mio marito la pensava così. Quando ho pubblicato il video sulla mia bacheca Facebook un mio amico virtuale, a cui peraltro tenevo parecchio, mi ha tolto l’amicizia offendendomi. Da me, mi ha detto, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Lui come me è evangelico ma abbiamo una diversa concezione di queste cose”.

Nessuno della famiglia di Sara ha avuto nulla da dire su quel video. “Di quello che pensa la gente non mi interessa. Al ristorante per esempio mi sento più  a mio agio ad allattare in bagno. Penso comunque che l’allattamento sia una cosa intima, ognuno allatta dove si sente di farlo”.