Chi non disdice le visite mediche prenotate entro due giorni paga lo stesso il ticket. La novità lanciata in tutta la regione Emilia-Romagna lo scorso 4 aprile sta avendo l’effetto sperato: per non rischiare di pagare, i cittadini chiamano per disdire, non affollando la lista d’attesa. Come scrive Il Corriere della Sera, sono aumentate del 4% le disdette delle prenotazioni sanitarie in tempo utile per esser rimesse sul mercato e sono diminuiti i cittadini che non si presentano a visite ed esami senza cancellare la prenotazione. Ma soprattutto crescono di circa il 25% le prestazioni prenotate nel pubblico: se diminuiscono i tempi di attesa del pubblico, insomma, le persone ricorrono meno al privato.
Dal 4 aprile al 6 giugno sono state prenotate 2,5 milioni di prestazioni sanitarie e 329 mila sono state disdette.
Restano ancora, però, le 200mila prestazioni che non vengono eseguite e neppure disdettate. A partire da settembre partirà una campagna di comunicazione ad hoc.
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