Vaccini, radiazione per i medici che li sconsigliano

doctor examining a child in a hospital

La Federazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha presentato oggi un documento per fronteggiare il calo delle vaccinazioni. Si tratta di una presa di posizione molto decisa nei confronti dei colleghi e approvata all’unanimità dagli organi esecutivi dell’ente: “Il consiglio di non vaccinarsi in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. Scagliandosi contro “il successo di improvvisati guaritori”, la Fnomceo ricorda che i “vaccini sono tra i farmaci più severamente controllati e garantiti riguardo ai profili di sicurezza, proprio perché predisposti per la somministrazione di massa a popolazioni sane o potenzialmente fragili come i neonati e gli anziani”. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha spiegato il segretario della Fnomceo, Luigi Conte -. Sono già in corso provvedimento disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si può arrivare anche alla radiazione”.

Tra le proposte nel documento ci sono: “intensificare la campagna per l’adesione del personale sanitario alla vaccinazione”; “sollecitare lo Stato e le aziende produttrici di vaccini a dare il massimo supporto alla ricerca“; “favorire il superamento dell’evidente disallineamento tra scienza e diritto, auspicando che i magistrati intervengano in tema di salute recependo nelle loro sentenze la metodologia della evidenza scientifica”; “favorire un’alleanza con i cittadini e i decisori pubblici per gestire correttamente il sovraccarico di informazioni fuorvianti, distorte o illusorie o in mala fede presenti su internet e di preparare consiglieri scientifici dei politici e dei mass media tali da riportare il dibattito nei limiti della correttezza metodologica”; “sollecitare, di fronte al possibile ripetersi di sentenze che stabiliscono per giurisprudenza la correlazione tra vaccini e autismo fondate su singole attestazioni mediche, il ministero della salute e le autorità competenti a presentarsi in giudizio in collaborazione con il pubblico ministero e ad impugnare siffatti provvedimenti con effetto immediato fin dal primo grado di giudizio”.

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