Quattro poltrone-letto per le mamme in oncoematologia pediatrica

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Un bimbo colpito da leucemia, o da un’altra patologia oncologica, può trovarsi nelle condizioni di dover trascorrere anche mesi interi ricoverato in ospedale. Un periodo durante il quale la permanenza, al suo fianco, della mamma o di un famigliare, è importantissima dal punto di vista psicologico, che si riverbera poi, positivamente, anche sulle cure che gli vengono prestate.

Da sempre l’ospedale “Infermi” di Rimini, in collaborazione con il mondo del volontariato, attiva progetti di accoglienza nei confronti di queste famiglie. Accoglienza che si arricchisce di un importante tassello. L’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) ha infatti donato al Servizio di Oncoematologia Pediatrica, diretto dalla dottoressa Roberto Pericoli (nell’ambito dell’Unità Operativa di “Pediatria” diretta dalla dottoressa Gina Ancora), quattro poltrone – letto da collocare accanto ai letti ospedalieri dei piccoli pazienti, in maniera che il famigliare che presta loro assistenza possa riposare in maniera migliore. Ovviamente le poltrone-letto oltre ad avere conformazione ergonomica sono ignifughe e non alcalinizzanti e rispettano le più avanzate disposizioni relative agli arredi dei luoghi di cura.

La cerimonia di consegna ha avuto luogo ieri mattina, alla presenza del direttore dello Ior Fabrizio Miserocchi e della dottoressa Pericoli.

“Il reparto di Oncoematologia pediatrica di Rimini è il centro di riferimento in Romagna per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti romagnoli colpiti da tumori – ha dichiarato Fabrizio Miserocchi, Direttore IOR – per questo lo IOR sostiene da alcuni anni questa eccellenza. Inoltre da sempre IOR è vicino ai pazienti e ai loro famigliari, compreso i più piccoli ed indifesi. In un momento così difficile della vita delle famiglie, riuscire a tenere uniti il più possibile i genitori con i loro figli è già una prima vittoria contro il cancro. ”

“Siamo molto grati a Ior per questa donazione, che si inserisce in una collaborazione più ampia e importante – commenta la dottoressa Pericoli -. Quando l’impegno delle istituzioni ospedaliere e della società civile va di pari passo, si possono ottenere risultati importanti”.

Dal momento della sua apertura, nel centro di Rimini sono stati curati circa 220 bambini, con una sopravvivenza di circa l’80 per cento, in linea con i migliori risultati nazionali ed internazionali. L’attività del centro riminese è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni passando da 13 nuovi casi/anno nel 2011 a 30 nuovi casi/anno nel 2014, un numero superiore rispetto all’atteso poiché una gran parte dei casi è stata inviata da altri servizi pediatrici della regione e qualcuno anche da fuori regione. Il carico assistenziale è di almeno il doppio dei nuovi casi diagnosticati ogni anno, considerando che ogni bambino riceve chemioterapia per circa 2 anni (a seconda del tipo di tumore).

Di questi piccoli pazienti, circa il 70 per cento ha bisogno di lunghi periodi di ricovero, almeno nella prima parte della presa in carico.

L’approccio diagnostico e terapeutico in oncologia pediatrica è di tipo rigorosamente multidisciplinare, cioè si avvale di conoscenze/competenze di numerosi esperti nelle varie discipline specialistiche già esistenti e ben funzionanti all’Infermi di Rimini quali la chirurgia pediatrica, il centro trasfusionale, la radiologia, il laboratorio, l’anatomia patologica, la rianimazione, la neonatologia, l’oncologia e l’ematologia dell’adulto.

Qui il servizio di Romagna Mamma

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