Stavolta li hanno colti sul fatto. In flagrante, come si dice in gergo. Due teppistelli di 16 e 17 anni che, bomboletta alla mano, stavano imbrattando i giochi del parco pubblico. Il fatto si è verificato ieri alla Cava di Forlì, nell’area verde tra via Bologna e via Plinio il Vecchio. A sorprenderli è stato un poliziotto del commissariato di Faenza, libero dal servizio. Oltre la scontata denuncia per questi ragazzini si pone la questione della punizione che dovrebbe essere esemplarmente educativa: niente di definitivo, di particolarmente duro o di compromettente per il resto della vita, ci mancherebbe!, ma una pena che al tempo stesso li faccia riflettere sulle proprie malefatte e che restituisca il parco ai bambini senza scritte e offese.
Quest’ultimo obiettivo parrebbe scontato ma purtroppo l’esperienza insegna che non è così. L’inciviltà e la maleducazione non si cancellano con un semplice colpo di spugna: i vandali, baby o meno, ritornano. Una delle tante riprove ce l’abbiamo, per rimanere alle nostre latitudini, a Ravenna, nell’area giochi di Classe. Qualche mese fa, come documentato anche da Romagna Mamma, una nonna aveva chiesto di cancellare le scritte volgari dai giochi dei bambini: una domanda dei suoi nipoti di otto e dieci anni l’aveva imbarazzata. Gli insulti e le oscenità lasciati su scivoli e altalene avevano attirato l’attenzione dei piccoli che avevano chiesto spiegazioni. Ebbene, la signora si è sentita rispondere dal comitato cittadino che le scritte sono sono state rimosse altre volte ma che la maleducazione delle persone ha fatto in modo che si ripresentassero. A quel punto la donna ha proposto di coprire lei stessa le frasi offensive, munendosi proprio di una bomboletta spray ma neanche questa è la soluzione giusta: coprire le scritte con una bomboletta significa comunque imbrattare le strutture pubbliche.
La vicepresidente del comitato le ha infatti scritto, sottolineando che “coprire le scritte con altra vernice spray è comunque vandalismo anche se a fin di bene” e che non è il caso di intraprendere nessuna iniziativa personale (anche se mossa da buone intenzioni) in quanto tutte le strutture dell’area verde sono di proprietà del Comune e per questo motivo non possono essere soggette a interventi da parte dei privati cittadini.
Dunque, una volta tanto che ci sono due colpevoli, l’auspicio è che vengano prese le misure adeguate, senza per questo trasformare due ragazzini in capri espiatori.
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