L’autopsia non ha chiarito un bel niente. Sono ancora ignote le cause della morte di Jessica Cerlini, la giovane mamma modenese che lo scorso 11 maggio ha perso la vita nella sala parto dell’ospedale di Guastalla (Reggio Emilia) mentre stava dando alla luce il suo secondogenito. Il bambino, nato con un cesareo d’urgenza, invece sta bene. I risultati dell’esame effettuato mercoledì sul corpo della 34enne estetista non hanno chiarito i dubbi. Tutte le ipotesi dunque restano in piedi: dalla rottura del sacco amniotico con conseguente embolia, all’improvvisa crisi epilettica fino a qualche altro malore.
Come riportano i media locali, l’esito degli esami istologici più approfonditi disposti dal medico legale non arriverà prima di 90 giorni. Nel frattempo è stato concesso il nulla osta per il funerale che verrà celebrato domani a Bagnolo in Piano, in provincia di Reggio. Il legale della famiglia ha reso noto che nell’imminenza del parto il marito si era allarmato “per i dolori acuti e insistenti che accusava Jessica dopo quel colpo all’interno della pancia. Lei sudava freddo, si lamentava, poi lo svenimento”. L’Ausl, ricordando di aver fatto il possibile per salvare la donna che al momento del ricovero era in uno “stato di apparente benessere“, aveva specificato in una nota: “In Emilia-Romagna e in Italia la mortalità materna per cause legate al parto è un evento estremamente raro, ma purtroppo possibile (circa 1 caso ogni 10.000 parti), spesso associato ad eventi imprevedibili, improvvisi e non prevenibili. Negli ospedali reggiani delle due aziende sanitarie avvengono mediamente 5.000 parti all’anno”.
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