scuola studentiSono stati sospesi con obbligo di frequenza per sei giorni, dal 23 al 30 maggio. E’ la sorte che è toccata a quattordici studenti dell’istituto alberghiero Scappi di Casalecchio, a Bologna, per aver boicottato il test Invalsi dello scorso 12 maggio. A renderlo noto è stato il Collettivo autonomo studentesco di Bologna il quale parla di decisione “arbitraria” della dirigente scolastica che non avrebbe riunito il consiglio di classe: “Nessun professore o dirigente scolastico può minacciare i suoi studenti con sanzioni disciplinari semplicemente perché esprimono il loro parere politico contrario a prove che non fanno altro che categorizzare gli studenti e gli istituti di cui fanno parte”, fa sapere l’organizzazione studentesca.

La preside Paola Mabelli, intervistata da Repubblica, ha chiarito che “i ragazzi potevano stare a casa”, considerati anche i numerosi appelli allo sciopero giunti nelle settimane precedenti da parte di docenti, genitori, studenti, sindacati e sigle varie.  Poi ha aggiunto: “Ma quando vengono a scuola hanno obblighi istituzionali e di comportamento. Se fosse stato fatto in un compito di matematica avrebbero preso un 2. Le prove Invalsi non si valutano con i voti, però abbiamo deciso di dare un segnale educativo con la sospensione”. Gli studenti sono accusati di aver scarabocchiato i fogli del test e di aver cancellato i codici identificativi.

Il Collettivo annuncia che “per far ritirare queste sanzioni disciplinari gli studenti e studentesse hanno intenzione di appellarsi al Garante degli studenti e nel caso di una risposta negativa, rivolgersi poi all’Ufficio scolastico regionale per fare ricorso“.