I cuori sono da femmina, le stelle da maschio (che poi boh, non saprei, sono da maschio?), le bambole se sei maschio non le devi nemmeno guardare se no da grande diventi gay e se sei una bambina i capelli li devi portare lunghi altrimenti assomigli a un maschiaccio. Ecco, la fiera delle banalità è riassunta più o meno in queste quattro righe.
In questi giorni è diventato virale il post su Facebook di una mamma, Shona Campbell, che si è ribellata al cliché mettendo dei calzini antiscivolo con i cuori al figlio di tre anni. Al quale piacciono i cuori tanto quanto il rosa. Un po’ presto per tirare conclusioni affrettate, non credete? Il piccolo è stato preso in giro dagli amichetti di classe (all’asilo!) e da una mamma che ha tenuto a sottolineare che quei calzini con i cuori sono da femminuccia.
C’è da stupirsi? I bambini, attitudini a parte, vengono instradati come macchine all’uso e consumo dei gusti comuni, abituati a seguire il gregge proprio come tante pecorelle.
Qualche giorno fa, mia figlia di otto anni se n’è tornata a casa dicendo che alcuni amichetti l’hanno presa in giro perché aveva una maglietta ricordo dell’asilo, disegnata da lei quando era piccolina. Bontà sua, grazie al fisico esile ancora riesce a mettersela. A seguire, qualche giorno dopo, altri bambini ancora (ma non hanno altro a cui pensare?) hanno stigmatizzato la marca delle sue scarpe, che produce per lo più abbigliamento da bebè. Devono aver pensato che si tratta di roba ‘da piccoli’; di cui vergognarsi, insomma. E quindi? Ci dobbiamo nascondere, vergognare, dobbiamo buttar via scarpe e magliette perché non fanno parte del cliché a cui i nostri figli sono minuziosamente educati da bambini?
Direi di no. A mia figlia ho semplicemente spiegato che dal gregge deve tirarsi fuori subito, senza se e senza ma. Che deve indossare con orgoglio quella maglietta se le va, così come quelle scarpe senza neanche starci a pensare.
Perché le pecore, amore mio, seguono il gregge fino in fondo ad un burrone. Tu, invece, impara a pensare con la tua testa. Se sei nato originale, come diceva quel tale, non devi morire copia.
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