Un figlio e mezzo per donna. La Regione: “Bassa fecondità”

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Le donne, in Emilia-Romagna, fanno troppi pochi figli: 1,4 a testa, in media. Lo dice l’ultimo rapporto sulla condizione femminile, che parla di una regione a bassa fecondità. La stabilità della popolazione sarebbe infatti garantita con almeno 2,1 figli per donna in età feconda.

Il dato è comunque superiore alla media italiana di 1,37 figli per donna ma ben sotto quella europea di 1,55.

Fino al 2009 la fecondità è stata in crescita soprattutto per il contributo delle straniere mentre ora siamo in una nuova fase di calo: nel biennio 2009-2010 si stimano i valori di 1,27 figli per le cittadine italiane e 2,75 figli per donna per le cittadine straniere. Oggi siamo a poco sopra due figli per donna per le straniere (2,05) contro gli 1,24 delle donne italiane.

Vi è un forte “effetto struttura”, dice la Regione: diminuiscono i nati perché diminuiscono le potenziali madri, soprattutto italiane. Nel 2009 risiedevano in Emilia-Romagna poco più di 955mila donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni, di cui circa 130mila straniere. Nel 2015 lo stesso contingente si era ridotto a circa 946mila unità con una quota di straniere crescente e pari a oltre 175mila unità.

Le differenze di fecondità tra donne italiane e straniere si concentrano sulle età più giovani: tra le 20-24enni il tasso di fecondità delle straniere è oltre sette volte quello delle giovani italiane, tra i 25 e i 29 anni è oltre il doppio. In questa fase di contrazione sono proprio le giovani straniere a rinunciare o forse posticipare la nascita di un figlio.

 

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