il marciapiede didattico
il marciapiede didattico

Salire su una carrozzina, magari anche bendati, spinti da un compagno di classe. Sperimentare quali e quanti ostacoli ci sono in una città: un palo, una bicicletta parcheggiata fuori posto, il baule di una moto che sporge sul marciapiede, un’auto posteggiata sugli scivoli. Così da rendersi conto delle barriere architettoniche (e non solo) che è costretto a subire chi vive la disabilità sulla propria pelle. Il progetto “Il marciapiede va a scuola” approderà presto in alcune scuole medie (e probabilmente anche elementari e superiori) di Cesena. Ci sta lavorando, tra gli altri, Sara Valerio, coordinatrice della rete Abilità Diverse. Insieme all’associazione I.Pro.V. – Centro servizi per il volontariato e all’associazione Adra, sta organizzando il corso di formazione “Accessibilità: verso l’abbattimento di ogni tipo di barriera” (maggiori info qui). Durante l’ultima lezione (martedì 10 maggio) verrà presentato il dispositivo “marciapiede didattico”, una struttura modulare di quattro metri per quattro che si monta e si smonta e che rappresenta tutta la logistica che le persone con disabilità devono affrontare quando si spostano nel contesto urbano.

Il marciapiede è nato all’interno di un progetto promosso da Radio Voce della Speranza di Firenze (Rvs), con il contributo dell’8xmille destinato alla Chiesa cristiana avventista del settimo giorno: “La sua forza – spiega Valerio – sta nel mettere bambini e ragazzi nella condizione di inabilità per qualche minuto per far loro capire gli ostacoli che magari siamo stati noi a creare, senza averci nemmeno fatto caso”. L’idea che ci sta dietro è infatti sensibilizzare i più piccoli e i più giovani: “Fare esperienze pratiche condiziona spesso il comportamento. Per avere una città più accessibile non basta infatti coinvolgere i tecnici dell’amministrazione comunale – cosa che tra l’altro stiamo già facendo – affinché nella progettazione urbanistica tengano conto delle esigenze di chi è disabile. Bisogna anche fare sensibilizzazione ed educazione civica alla cittadinanza, partendo dalle scuole”.

Ne prossimi mesi, con tutta probabilità, l’esperienza cesenate del marciapiede didattico verrà avviata in una prima scuola. Ma da settembre la volontà è quella di avviare un vero e proprio percorso che coinvolga diversi istituti: “Il grande obiettivo che ci siamo posti è rendere Cesena completamente accogliente. Per farlo bisogna abbattere muri di ogni sorta: architettonici, comunicativi. Fino ai pregiudizi. Il marciapiede didattico ci è parso interessante proprio in quest’ottica. Bambini e ragazzi, parlandone a casa, possono poi fare un lavoro culturale anche sulle proprie famiglie”.