A Bologna ferve la discussione sul menu vegano nelle mense scolastiche. L’opzione introdotta dal Comune è oggetto di dibattito e a questo proposito c’è un intervento molto indicativo e puntuale sulla mail che arriva a tutti i genitori iscritti all’Osservatorio delle mense scolastiche. Leonardo Dingi, un papà che già ha illustrato il proprio punto di vista a vari media felsinei, spiega agli altri per quali motivi si è “impegnato per richiedere tra le opzioni di menù speciali, e sottolineo ‘opzioni’, quella vegana”.
Premettendo la consapevolezza dei “rischi effettivi legati all’abuso di proteine animali“, Dingi precisa che in questi anni la sua famiglia “è venuta a contatto con molte persone e realtà che hanno affrontato l’argomento in modo molto serio ed approfondito, anche per motivi professionali (medici, nutrizionisti, coltivatori)”. Poi entra nella questione: “Dato che i nostri bambini mangiano carne a scuola tre volte alla settimana e ogni giorno viene somministrato loro latte, uovo e/o formaggio, l’apporto nutrizionale di origine animale risulta essere spropositato e il gestore del servizio (Ribò) d’accordo col Comune non intendono ottimizzare questo aspetto del menù, o meglio, non in tempi ragionevoli. Cosa dovremmo dare per cena e nel weekend ai nostri figli se l’apporto proteico quotidiano necessario viene fornito nel solo pranzo? Quanti di noi danno ai propri figli la sera una bella insalatona e un minestrone di verdure? Perché io da onnivoro non posso dare ai miei bambini le uova della contadina, la carne dell’azienda che conosco personalmente, il formaggio del casaro che mi è amico da anni?”.
E dunque: “Per ovviare a questa ipernutrizione alla quale vengono sottoposti, secondo me si è dimostrato importantissimo introdurre un menù opzionale che elimini le proteine animali per sostituirle con quelle vegetali, anche per insegnare ai bambini a mangiare cose sane, frutta, verdura, legumi, che spesso a casa non vengono dati loro”. Confrontando poi un menù mensile (standard) dei nostri figli con le indicazioni alimentari fornite da ministero della Salute e Asl Dingi reputa che il formaggio, le uova, la carne, siano molto più presenti rispetto alla tabella teorica “dato che si trovano ‘nascosti’ in moltissime preparazioni, senza contare che il latte viene dato tutti i giorni”.
“Io non sono vegano – riflette il genitore – ma ritengo che ci voglia molto buonsenso nell’approcciarsi all’alimentazione, soprattutto per i più piccoli. Da questo la mia richiesta di introdurre, solo per chi ne facesse richiesta, un menù totalmente vegetale”. Infine un nota negativa: “Il menù vegano – conclude Dingi – non è ancora disponibile sul sito di Ribò, ma dalle indicazioni che mi sono arrivate mi pare non sia per nulla soddisfacente, né dal punto di vista della varietà, né da quello dell’apporto nutrizionale… la strada quindi è ancora lunga”.
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