È in arrivo il “Caffè dei genitori”, un ciclo di sei incontri che si terranno a Lugo e a Cotignola sul tema “Quello che i figli non dicono”. L’iniziativa vuole offrire un’opportunità per riflettere sul proprio stile educativo; in particolare, saranno affrontati i comportamenti a rischio nell’adolescenza. Sarà presente Chiara Lunardi, psicologa psicoterapeuta coordinatrice del centro “Volo a vela” del Servizio dipendenze patologiche di Lugo e del Gruppo AMA – Genitori in adolescenza.
Gli spazi individuati per il Caffè dei genitori sono due: l’enoteca Eno’, in via Magnapassi 30 a Lugo, e il Circolo Campagnolo, in via Roma 46 a Cotignola: i locali sono stati individuati grazie alla disponibilità dei gestori in occasione dei gruppi di lavoro del percorso partecipativo “LaBassaRomagna2020”, avviati nel 2014. Le serate avranno tutte inizio alle 20.30 e si terranno a Lugo nei martedì 1 marzo, 15 marzo e 19 aprile e a Cotignola nei giovedì 24 marzo, 14 aprile e 5 maggio.
L’iniziativa rientra nell’ambito del più ampio progetto “Con i genitori”, attivo sul territorio della Bassa Romagna da diversi anni, che si articola in incontri diversificati per temi e bisogni con l’obiettivo di offrire uno spazio e un tempo per riflettere sull’essere madre e l’essere padre in una società sempre più strutturata. Il progetto nasce e si sviluppa attraverso una forte collaborazione tra numerose realtà: collaborano infatti il Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, gli Assessorati alle Politiche familiari, il Coordinamento pedagogico, i servizi sociali, l’AUSL della Romagna – Distretto di Lugo (Consultorio giovani, ospedale, pediatria di comunità e pediatri di libera scelta, SerT), le biblioteche, le associazioni di volontariato del territorio.
Gli incontri sono gratuiti e per l’accesso è stata ideata una formula “senza prenotazione”, per alleggerire l’impegno dei genitori interessati all’argomento; per informazioni, rivolgersi al Centro per le famiglie dell’UCBR, telefono 0545 38397, oppure 366 6156306.
Il Caffè dei genitori è stato presentato ieri in conferenza stampa al Salone Estense della Rocca di Lugo mercoledì 24 febbraio; sono intervenute Eleonora Proni, sindaco referente per le Politiche socio-sanitarie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Barbara Nannini, assessore alle Politiche socio-sanitarie del Comune di Cotignola; Valeria Ricci, assessore alle Politiche socio-sanitarie del Comune di Lugo; Chiara Lunardi, psicologa psicoterapeuta coordinatrice del Centro volo a vela del Servizio dipendenze patologiche di Lugo; Deanna Olivoni, responsabile Unità operativa complessa Dipendenze patologiche Ausl Romagna. Due rappresentanti del gruppo dei “Pionieri dei genitori in adolescenza”.
“Come Unione abbiamo pensato a come fare la programmazione, la pianificazione e di concerto dialogare con tutto quello che ci circonda, con la consapevolezza che da sole le istituzioni pubbliche non possano affrontare i temi del welfare – ha sottolineato Eleonora Proni -. Per questo dal 2014 abbiamo cambiato la modalità di approccio, che prevedeva che fosse il pubblico a progettare e di seguito coinvolgere le risorse presenti sul territorio. Oggi il coinvolgimento nasce fin dalla fase iniziale e il risultato è un progetto partecipato e condiviso, arricchito da tutti i contributi: il Caffè dei genitori è uno dei frutti di questo nuovo modo di agire del pubblico”.
“Riteniamo che questo ciclo di incontri sia un importante servizio per i genitori alle prese con l’adolescenza – ha dichiarato Barbara Nannini -. Solitamente non è facile agganciare le famiglie alle prese con adolescenti attraverso le classiche modalità (come per esempio quelle che ci consentono di costruire incontri per i bambini più piccoli), ma questo progetto crediamo possa raggiungere lo scopo”.
“Queste occasioni di incontro hanno un taglio informale – ha aggiunto Valeria Ricci – e valorizzano la condivisione di esperienze, il mutuo aiuto e l’ascolto tra pari. Trovare un anello di congiunzione tra i genitori e i figli attraverso la condivisione anche degli spazi che i più giovani frequentano è un modo di avvicinare questi mondi a volte distanti per dialettica e visione della vita”.
“Le richieste di aiuto dei genitori sulle problematiche dell’adolescenza risale al 2007 e da questa richiesta nasce la risposta formativa rivolta ai genitori, con lo scopo di equipaggiarli delle conoscenze necessarie a essere un valido supporto e aiuto ai loro figli – ha spiegato Chiara Lunardi -. La costituzione di gruppo di aiuto e mutuo aiuto permette che i bisogni di informazione sui temi delle tossicodipendenze possano essere soddisfatti, al contrario di quanto accade nella rete amicale. Attualmente, due gruppi di genitori riescono a fornire un reale sostegno, parallelamente al servizio pubblico, alla richiesta di risposte anche non espresse apertamente. Il Caffè dei genitori è nato da questa esperienza e quindi questi incontri per ora programmati in due comuni intendono offrire una importante opportunità che avvicina i genitori, cercando di superare le paure di essere giudicati o peggio stigmatizzati. I genitori si trovano non al cospetto dell’operatore professionale, ma con altri genitori supportati da professionisti. Oggi l’adolescenza comincia prima e si dilata nel tempo. Negli ulti anni i consumi sono cambiati. Il mercato e le cosiddette smart drugs, comprese anche le sostanze legali, possono rappresentare un pericolo. Oggi il pericolo maggiore è la disinformazione, dove internet diviene un contributo falsato senza il filtro professionale. Gli effetti delle sostanze nuove sono molto gravi e gli interventi clinici che mettiamo in campo possono risultare quasi in ritardo rispetto alla velocità con cui cambiano gli stili dei consumi”.
“I genitori non possono da soli fare fronte a dei problemi spesso più grandi di loro come la tossicodipendenza – hanno testimoniato le rappresentanti del gruppo ‘I pionieri dei genitori in adolescenza’ -. Se avessimo avuto questo genere di aiuto, avremmo avuto una risorsa fondamentale. È una esperienza importantissima e vogliamo trasmettere questo concetto ad altri genitori che magari temono di essere stigmatizzati. L’adolescenza si protrae anche a causa delle sostanze stupefacenti”.
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