Giochi per bambini ‘speciali’: quali sono e i loro benefici

foto 4 (1)Il gioco è un potente strumento di inclusione, autonomia e apprendimento, ma a volte purtroppo, quando ci sono alcune difficoltà, per alcuni bambini non è così”. A parlare è Alice Maraldi, educatrice della cooperativa “Il Cerchio,” la quale mercoledì 10 febbraio terrà un incontro gratuito alla sala Buzzi (via Berlinguer, 11, Ravenna) alle 17 assieme a Gabriele Mari, educatore della cooperativa “La Pieve”, dal titolo “Il gioco strutturato e altri strumenti di apprendimento”. Si tratta di un incontro formativo – racconta l’educatrice – voluto da Gabriele, che oltre a essere un educatore è un game designer, e che durante l’incontro parlerà dei giochi da tavola che costruisce a “La Pieve” e della loro finalità”.

La tombola, il domino, il memory sono giochi che sono stati adattati alle necessità dei bambini ‘speciali’. Un’idea di come funzionino questi giochi si potrà avere a Casa Vignuzzi (via San Mama, 175, Ravenna), il prossimo 20 febbraio alle ore 10, incontro che con quello di mercoledì prossimo fa parte del progetto “Tutti in gioco”.

Alice invece concentrerà il suo intervento sui giochi che si praticano all’aperto. Un, due, tre stella; un enorme shanghai da fare all’aria aperta, nascondino. Si tratta di giochi strutturati, per il semplice fatto che per praticarli bisogna condividere almeno una regola, ma che proprio per questo motivo, se non fossero adattati, non sarebbero inclusivi anche nei confronti di quei bambini che presentano bisogni comunicativi complessi. “Le regole dei giochi – continua Alice – vengono spiegate attraverso pittogrammi, che come una storia, mostrano ai partecipanti, come e cosa fare”. Si predilige quindi il canale visivo a quello uditivo, le immagini alle parole. E proprio le immagini e i gesti e non le parole sono alla base della ‘comunicazione aumentativa alternativa’ (CAA), di cui Alice è esperta. Una pratica clinica che unisce tutte quelle strategie che nel corso degli anni gli educatori hanno sperimentato per facilitare, migliorare e aumentare la comunicazione quando il canale verbale non è risultato sufficiente.

La comunicazione aumentativa alternativa, alla base anche dei libri modificati prodotti da Reciprocamente (Centro di documentazione e formazione permanente, via Cassino, 79, Ravenna) e disponibili anche a Casa Vignuzzi, si allinea alle necessità dei bambini sia attraverso delle tabelle di comunicazione con le quali interagire indicando direttamente l’azione attraverso l’aiuto di un adulto; sia traducendo le regole del gioco a tutti quei bambini che nella spiegazione si perdono un pochino. “Queste modalità di comunicazione – continua l’educatrice – sono usate costantemente a scuola e ogni educatore costruisce i propri strumenti comunicativi con la CAA attraverso un software in base all’esigenza del singolo bambino che segue”.

foto 1 (6)Una serie di giochi quindi, quelli dell’incontro “Il gioco strutturato e altri strumenti di apprendimento”, sia da tavola, che da fare all’aria aperta, pensati per bambini con bisogni speciali, ma adeguati anche per bimbi molto piccoli che fanno fatica a seguire le istruzioni e persino per quelli stranieri che non conoscono ancora la lingua. “Accettare l’idea di perdere, di non arrivare primi sono alcuni degli obiettivi che ci si prefigge con questi giochi – conclude Alice – oltre ad agevolare la memorizzazione e l’assimilazione delle regole”. In particola modo, per quanto riguarda i giochi all’aperto, essi sono in linea con l’’outdoor education’ che promuove il gioco negli spazi aperti, a partire dal giardino fuori casa o dal parco, offrendo l’opportunità di potenziare il rapporto con la natura, di esprimersi in diverse modalità e di superare alcune problematiche dell’infanzia legate alla sedentarietà e alla mancanza di movimento.

Il lupo mangia frutto o La strega cambia colore si presentano quindi in questa ottica con delle modalità di gioco molto facilitanti e includenti senza alcuna eccezione. Ogni bambino può partecipare, perché non bisogna dimenticare che giocare è fondamentale. Attraverso le attività ludiche si impara a conoscere se stessi, gli altri, ad entrare in rapporto con il mondo. Il gioco permette di stare, di fermarsi, di far parte di una relazione e inoltre agevola lo sviluppo cognitivo”.

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