Tumore al seno, se la prevenzione passa da Cappuccetto Rosso

seno Si può fare sensibilizzazione su temi importanti e delicati, come la prevenzione oncologica e la violenza di genere contro le donne, anche in maniera più leggera. Magari reinterpretando una favola. Lo stanno facendo le volontarie dell’Associazione “A.D.O.C.M. Crisalide”, portando in piazza “Pasticci di lana”, e raccontando, “riscritta” in chiave simbolica, una storia notissima a grandi e piccini: quella di Cappuccetto Rosso.

Già da molti anni “Adocm Crisalide” organizza, col patrocinio dell’Azienda USL di Rimini, una serie di iniziative di sensibilizzazione che vanno ben oltre il mese di ottobre, mese del tumore della mammella.

L’installazione “Pasticci di lana”, di Yarn Bombing, resterà infatti visibile, nel Giardino delle Mimose (sul retro del Palazzo del Podestà – piazza Cavour) fino al 7 gennaio 2016. Si tratta di manufatti di lana che ricordano la favola di Cappuccetto Rosso, reinterpretata però in chiave simbolica per parlare, appunto, di prevenzione del tumore al seno e della violenza contro le donne.

Inoltre sabato 19 dicembre alle ore 11 del mattino e alle 15:30 si svolgeranno letture animate della favola, riscritta da Giampiero Pizzol, in compagnia delle volontarie dell’Associazione. E dalle ore 10 alle 17 sarà allestito un gazebo informativo sull’attività delle associazioni ed un mercatino per la raccolta fondi, attraverso la vendita di manufatti realizzati dalle volontarie, in modo da sostenere le tante attività associative.

Ma perché proprio Cappuccetto Rosso in questo contesto? “Ogni personaggio della favola può essere letto in tanti modi – commenta la presidente di Adocm Crisalide Marisa Monari -. Una bambina un po’ ingenua e disobbediente è facilmente paragonabile alla giovane donna che non pensa che il male può capitare anche a lei; una nonna vecchia e sofferente può essere paragonata a una donna colpita dalla malattia; il buon cacciatore che salva nonna e nipote è facilmente paragonabile al medico che, con diagnosi e terapie moderne, può combattere e anche sconfiggere malattie gravi e insidiose come il cancro; infine il lupo, personaggio centrale in tutta la storia perché rappresenta il male inteso in senso lato. Male può essere il cancro, ma può essere anche qualsiasi altra calamità: malattia, violenza, miseria, povertà. E per dare concretezza a questa consapevolezza abbiamo predisposto un punto in cui ognuno dei presenti e dei prossimi visitatori, se vuole, può descrivere il proprio lupo: esplicitarlo forse può aiutare a trovare il proprio cacciatore”.

 

Quanto alla scelta dei “monumenti in lana”, “è il terzo anno consecutivo che utilizziamo questa tecnica diffusa in tutto il mondo – aggiunge Monari -. E questo perché studi scientifici dimostrano che il knitting, cioè lo sferruzzare ha una valenza terapeutica utile per diverse malattie, tra cui quelle oncologiche e mentali, tant’è vero che è già stata introdotta in molti ospedali statunitensi e sta cominciando ad essere utilizzata anche in quelli italiani. E inoltre stimola il lavoro di gruppo, lo scambio di conoscenze ed esperienze, incoraggia la fantasia e la creatività, favorisce la conoscenza e la collaborazione interpersonale, superando ogni forma di egoismo e di competitività, per farsi solidarietà”.

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