Riccione: sabotati due autovelox

carabinieri polizia forze dell'ordineLasciatecelo dire: chi l’altra sera ha sabotato gli autovelox a Riccione è un imbecille. Protestare è legittimo ed è sacrosanto farlo soprattutto quando la polizia municipale, come non di rado sta accadendo in molti Comuni, tara le macchinette ad una velocità ‘ridicola’, solo pochi chilometri sopra il limite. In questa maniera per gli automobilisti sorpresi, ad esempio, a 91 all’ora invece che a 90 (ci sono più casi di quanto si creda) diventa più oneroso fare il ricorso e l’incasso per l’amministrazione è assicurato. Una maniera, insomma, per fare cassa e non educazione e prevenzione stradale.

Ma arrivare a manomettere gli autovelox è da autentici cretini. L’Italia è il Paese europeo dove di gran lunga la percentuale di incidenti stradali è più alta, il rispetto delle regole sulle strade molto spesso è un optional e a fare le spese di questa ‘follia motorizzata’ sono, come al solito, i più deboli. Pedoni e ciclisti, carrozzine, passeggini. Donne, bambini, anziani. Non a caso, dopo anni di pressioni e una lunghissima scia di sangue, in questi giorni è all’esame del Parlamento il disegno di legge sul cosiddetto omicidio stradale, una normativa che finalmente permetterà di usare il pugno di ferro contro i pirati della strada.

Ecco perché il gesto vandalico contro le colonnine arancioni installate in viale Venezia e in viale Flaminia a Riccione è estremamente grave, al di là del semplice danno materiale per l’intera comunità. Il sindaco Renata Tosi ha commentato così l’atto di teppismo: “Chi compie questi gesti vandalici colpisce la sicurezza della nostra città”.

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