
Ha amato Tolkien ma non si considera né una fan, né un’esperta di fantasy. Eppure Elisabetta Gnone, l’autrice della saga “Fairy Oak” che ha appassionato migliaia di adolescenti, con il fantastico ha parecchia dimestichezza: “Mi serve per parlare di altro, per affrontare temi importanti e difficili. Fate e streghe da sole mi sembrano stucchevoli. Ma adoro quando diventano metafore”.
La scrittrice sarà domani a Forlì (Mondadori Mega, corso della Repubblica 144, ore 17) e a San Pietro in Vincoli (Istituto comprensivo, via Da Vinci 8, ore 20,30) per presentare l’ultima sua fatica: “Olga di carta. Il viaggio straordinario”, edito da Salani. Un libro che parla di fragilità umana, imperfezione, vulnerabilità e in ultima istanza della fatica di essere se stessi, sentirsi bene come tali e affrontare il diverso: “Le mie storie partono sempre da un’osservazione della realtà, dagli stati d’animo che provo di fronte ai fatti e agli eventi, dalle domande che mi pongo e che mi chiedo se appartengano anche agli altri. In questo caso, c’è sicuramente di mezzo il bullismo: oggi in rete c’è la possibilità, molto traumatica, di assistere a scene reali quanto crude e violente. Razzismo e xenofobia, allo stesso tempo, sono temi impossibili da ignorare. ‘Olga di carta’ nasce da qui, dai grandi punti interrogativi sul concetto di diversità”.
Parlare ai ragazzini e alle ragazzine dai dieci anni in su, però, per Elisabetta Gnone non è difficile: “A me viene naturale rivolgermi a quel target, l’ho scoperto scrivendo. Quando inizi una storia non sai chi ti leggerà. Ho capito dopo che la mia scrittura è ideale per i pre-adolescenti e anche oltre. So di diciottenni che in momenti particolari della loro vita rileggono qualche pagina di ‘Fairy Oak’. Del resto le favole non servono, come pensano diversi adulti, a scappare dalla realtà ma ad avere gli strumenti giusti per affrontarla“.
Sono lontani i tempi in cui Elisabetta realizzava fumetti (è sua la serie W.I.T.C.H.) e sono lontani anche i tredici anni passati alla Walt Disney. Un’esperienza, quest’ultima, che ha lasciato tracce indelebili: “La caratterizzazione dei personaggi, la mania per i dettagli, l’importanza dei dialoghi sono tutti aspetti che ho imparato lì e che oggi mi tornano quantomai utili: quando scrivo una storia, quando scelgo e seguo un illustratore”.
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Commenti:
Adoro Fairy e vorrei assolutamente l’email di Elisabetta Gnone perché sono la sua fan numero 1, ho letto tutti i e 3 i libri di Fairy oak e ho anche Olga di carta e mi serve la sua email perché gli vorrei scrivere.
Ciao da Claudia
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