Mentre si continua a parlare di scuola 2.0, c’è già chi ha fatto un passo oltre. L’Istituto Comprensivo 9 di Bologna ha infatti innovato la didattica inserendo videoproiettori, aule digitali e wi-fi in tutte le classi della scuola media. Lo racconta il maestro e giornalista Alex Corlazzoli, intervistato più volte anche da Romagna Mamma, sul sito Ischool.
Ma che differenza c’è tra una classe 2.0 e una classe 3.0? Mentre nella prima compaiono i tablet, nella seconda ogni aula ha una Lim e ogni spazio della scuola è connesso a Internet. La dirigente Giovanna Cantile ha salutato i tradizionali banchi, le lezioni frontali, i testi cartacei. Accogliendo stampanti 3D, banco interattivo, videoproiettore retroilluminato.
La scuola, che per innovare la didattica ha ricevuto un finanziamento di 50mila euro dal Ministero, è capofila di 22 scuole italiane che partecipano al movimento per la diffusione delle esperienze più significative di innovazione organizzativa-didattica.
Che non è solo questione di tecnologia. La lezione si sta infatti trasformando, con i docenti che attingono all’approccio delle classi capovolte e i ragazzi che vanno al centro dell’agorà a “fare lezione” ai compagni.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta