“L’omosessualità è un disordine nella costruzione della propria identità”; “E’ una tendenza contro il progetto di Dio”; ed ancora: “E’ alquanto opportuno accompagnare l’omosessuale perché modifichi il suo orientamento sessuale”; “un rapporto tra omosessuali è dunque sempre da condannare”. Frasi che hanno fatto storcere il naso a qualche genitore dei ragazzi frequentanti la scuola media paritaria dell’Istituto arcivescovile di Trento. Le espressioni, contenute nel libro di testo destinato a ragazzini tra gli 11 e i 13 anni, sono state ritenute meritevoli di diverse segnalazioni fino ad approdare in Parlamento dove Celeste Costantino di Sel ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, per sapere quali iniziative intenda assumere per evitare “l’utilizzo di libri di testo che si pongono in aperto contrasto con le finalità educative della scuola e contro le leggi dello Stato”.
La Costantino chiarisce che “l’omosessualità non può essere spiegata in quel modo a dei ragazzi” e che “non si può mandare un messaggio sbagliato e scorretto scientificamente”. Nell’interrogazione si precisa che l’Istituto arcivescovile beneficia di fondi pubblici e che la legge “obbliga tutte le scuole e istituzioni educative, non solo quelle pubbliche, ad avere un approccio affermativo, libero da pregiudizi, nei confronti degli studenti e delle studentesse omosessuali di qualsiasi età”.
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