vaccinoLa scuola è un diritto, anche per i bambini non vaccinati. Lo ha ribadito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante l’intervento alla Camera dei deputati. Una dichiarazione che arriva dopo settimane di polemiche sui vaccini, ancora una volta il tema più dibattuto con confronti che sui social tendono a travalicare spesso anche il limite del buongusto.

Dopo la morte di una bambina di un mese per pertosse all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, il tema è tornato a far discutere, complice anche una petizione lanciata online per chiedere obbligo di vaccinazioni per iscrivere i bambini a scuola.

“Quella dei vaccini è una questione di sicurezza nazionale e di salute pubblica. Vaccinare vuol dire investire sul benessere, è la misura di prevenzione più efficace e innocua”, ha spiegato la Lorenzin durante il question time alla Camera sulla copertura vaccinale in Italia.

Il ministro ha chiarito che i bambini hanno il diritto all’istruzione, diritto inviolabile. “La normativa vigente prevede – ha detto – che in mancanza della certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, il dirigente scolastico comunichi entro 5 giorni all’Asl di competenza la situazione. Il sistema fa quindi scattare l’allerta e consente all’Asl di intervenire senza pregiudicare il diritto dei bambini allo studio”.  Ma la mancanza di certificato, tuttavia, “non comporta il rifiuto dell’istruzione all’alunno”. Per cambiare le carte in tavola servirebbe una nuova legge: “Ogni eventuale modifica del sistema, finalizzata a rendere maggiormente efficace la copertura vaccinale, non può che essere rimessa al Parlamento”.


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