“Chiamare il bambino come il nonno è un piacere che fai al nonno ma a tuo figlio, come dire, togli l’identità”. Il celebre psicologo Raffaele Morelli ha detto queste parole ieri ai microfoni di Rtl 102.5. Il nome deve sceglierlo la mamma – ha aggiunto lo psicologo – perché è lei che ha in testa quel bambino: “La gravidanza non è solo nell’utero ma soprattutto nel cervello. La mamma pesca il nome dall’immensità del suo mondo materno”.
E se i papà si offendono? “Sono cretini, perché ancorati a superstizioni. Il papà è decisivo dopo, dopo quel mondo materno, dopo quelle vibrazioni”.
Morelli si è detto anche contrario alla presenza dei papà in sala parto: “Ormai è una consuetudine ma le consuetudini ci schiacciano. Gli uomini stanno con le donne per affinità elettive legate al desiderio, all’intimità. Il mondo materno non è il mondo erotico. Le donne detestano essere chiamate dal marito ‘mamma’.
Clicca qui per rivedere la puntata
In questo articolo ci sono 2 commenti
Commenti:
Sono veramente troppe le persone che pretendono di avere la verità, unica, in tasca.
E poi la vanno a decantare con fin troppa enfasi in giro. Specie in tv, come Morelli.
Le verità sono tante e diverse.
La maternità non esclude l’erotismo, erotismo è anche intimità con la mia/o compagna/o.
Intimità è vicinanza dei corpi. Il corpo della donna partorisce e per questo non è meno desiderabile.
La presenza del padre in sala parto non è una consuetudine schiacciante, è una scelta libera di condivisione. Condivisione di uno dei momenti più importanti e sconvolgenti della vita. E’ andare insieme, madre e padre, ad accogliere e ricevere il proprio bambino che arriva, è supportare la propria compagna in un momento faticoso e straordinario.
A me piace morelli condivido molto di quello che dice ma su questo argonento no morelli dice sempre di ascoltarci e non di dire agli altri cosa fare quindi lui non è coerente se dice questo se io desidero mio marito in sala parto e questo mi da serenita devo ascoltare la mia serenita giusto morelli
Commenta