Un bambino su sette, in Italia, nasce e cresce in condizioni di povertà assoluta. Il dato emerge dall’ottavo rapporto sull’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia alla cui redazione hanno contribuito 124 operatori delle 90 associazioni del Gruppo Crc (Convention for the Rights of the Child).
La ricerca fa emergere un’altra cifra preoccupante: un bambino su 20 assiste a violenza domestica e uno su 100 è vittima di maltrattamenti. Non solo: uno su 20 vive in aree inquinate e a rischio di mortalità e uno su 50 soffre di una condizione che comporterà una disabilità significativa all’età dell’ingresso nella scuola primaria.
Dallo studio emerge, poi, che 8 bambini su 10 non possono usufruire di servizi socio-educativi nei primi tre anni di vita e 1 su 10 nell’età compresa non lo può fare tra i 3 e i 5 anni.
Arianna Saulini, coordinatrice del gruppo di lavoro italiano per la Convenzione su infanzia e adolescenza, ha ribadito l’urgenza di un Piano nazionale di contrasto alla povertà, che tenga in debita considerazione le famiglie con figli minorenni e che sia in grado di organizzare in maniera organica le varie e frammentate misure messe in campo in questi anni.
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