Passeggino vietato alla mostra: scatta la protesta della comica Maria Pia Timo

Maria Pia Timo
Maria Pia Timo

Alla fine, la mostra “Il demone della modernità” allestita a Palazzo Roverella a Rovigo, dove è andata il giorno di Pasquetta con la famiglia e un’amica, non l’ha visitata. La comica faentina Maria Pia Timo, interprete del personaggio Wanda la Carrellista nella celebre trasmissione Zelig, davanti al divieto di ingresso ai passeggini che le si è profilato davanti nel momento in cui ha tentato di entrare con il figlio Andrea di quasi quattro anni che stava dormendo, non ha certo chiuso un occhio: ha detto la sua, ha fatto dietrofront e poi ha scritto una bella mail al museo.
Maria Pia, era la prima volta che le succedeva una cosa simile?
“Sì, mai viste cose del genere in vita mia. Prima di partire per Rovigo avevo dato un’occhiata al sito di Palazzo Roverella per sapere se il giorno di Pasquetta fossero in programma laboratori per bambini. Spesso, la domenica, ne organizzano. Non ho assolutamente notato – e la mia amica nemmeno – che la mostra fosse vietata ai passeggini. Fatto che trovo assurdo e abominevole”.
Che cosa le hanno risposto dall’organizzazione?
“Che il divieto era ampiamente comunicato sul sito. Divieto che si giustificherebbe col fatto che i bambini possono danneggiare le opere e che le modalità espositive della mostra impongono di tenerli lontani. Io dico che un bambino in un passeggino, che dorma o meno, è innocuo. Lo sarebbe molto meno nel caso sguinzagliasse libero per i corridoi”.
Si parla molto di musei aperti alle famiglie, di didattica dell’arte fin dalla primissima infanzia: che cosa le viene da commentare, davanti all’episodio di lunedì scorso?
“Dopo quello che ci è successo, ho cercato notizie di episodi simili, scoprendo che due anni fa alla mostra ‘The human body exhibition’ di Torino era stato imposto un divieto simile. E si era giustamente scatenata la polemica. Trovo sia roba dell’altro mondo: agli addetti di Palazzo Roverella ho chiesto come si comportano con le carrozzine dei disabili, giusto per capire. Mi hanno risposto che ne danno in prestito una ad hoc, cosa orribile tanto quanto quella che riguarda i passeggini: ogni persona ha il suo problema e il suo tipo di supporto. Via mail, poi, hanno corretto il tiro, spiegandomi che le persone in sedia a rotelle sono le benvenute, ognuna con il proprio mezzo”.
C’è chi, sul web, l’ha accusata di voler fare la prima donna tirando fuori il caso: che cosa risponde?
“Rispondo che chi vieta l’ingresso ai passeggini a una mostra non ha figli. Che i genitori devono poter avere il diritto di visitare un museo con i bambini appresso. Io ne ho solo uno ma penso a chi ne ha di più. Un bambino di quattro anni in genere a una mostra si annoia: se nel passeggino dorme o si intrattiene con un gioco, non vedo che fastidio possa dare. Questa piccola battaglia è a nome delle famiglie. Non vorrei che stesse diventando una moda questa di negare l’accesso a chi ha figli piccoli”.

Per la cronaca noi, sul sito di Palazzo Roverella (nello specifico nella brochure della mostra) abbiamo trovato questa informazione: “Sono disponibili fasciatoio, e su richiesta, marsupio per bambini e carrozzina per disabili”.

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