Ha avuto il coraggio di denunciare il marito perché le metteva le mani al collo e la minacciava di morte, anche davanti ai figli che adesso quattro anni e due anni e mezzo. Ma E.V., 42 anni originaria di Castelnuovo del Garda e residente a Cesena, si trova ora vittima di un sistema-giustizia che, di fatto, la sta incastrando, quasi come se fosse lei la colpevole. A Romagna Mamma ha voluto raccontare la sua drammatica storia, il cui ultimo capitolo – in ordine di tempo – è il divieto (anche se provvisorio) ricevuto dal Tribunale di Forlì di trasferirsi con i bambini in Veneto dai genitori. Un divieto giustificato col fatto che E. ha un lavoro a Cesena, per quanto si tratti di 16 ore settimanali di telelavoro. E., a Verona, ha avuto da poco una proposta di assunzione. Ma nel caso se ne andasse da Cesena, potrebbe rischiare la denuncia dell’ex marito, dal quale è separata – di fatto – dal novembre 2013. Un paradosso che si aggiunge, stando al suo racconto, all’assoluzione che lui ha ottenuto nel processo che lo vedeva imputato per maltrattamenti, dopo la denuncia penale di E.
La decisione che inchioda la donna a restare a Cesena è stata reclamata in Appello, dove arriverà in giugno. E in giugno si aprirà anche un nuovo capitolo della separazione: “Per il momento il mio ex marito vede i bambini un pomeriggio alla settimana. Io ho chiesto però l’affidamento esclusivo. Non ho mai tentato di screditare la sua immagine agli occhi dei miei figli ma ho molte paure quando li lascio. Pur di non arrecare traumi ai bambini, il mercoledì pomeriggio, quando li affido a lui, vado via da casa, così che loro possano restare nell’ambiente che conoscono”.
E., alla denuncia, è arrivata anche grazie al Centro Donna di Cesena: “Una decisione durissima, visto che i bambini erano piccolissimi – undici mesi e due anni e cinque mesi -, ero lontana dalla mia famiglia e senza lavoro. Pensavo di avere giustizia, pensavo che i miei bambini sarebbero stati protetti e tutelati ma ho trovato un muro. Le minacce che ho ricevuto per anni dal mio ex marito sono state ritenute semplici intimidazioni. I maltrattamenti sono stati considerati percosse, e in quanto tali le avrei dovute denunciare entro novanta giorni. Cosa che non ho fatto. Perché ogni volta, quando lui non mi metteva le mani al collo, quando non mi insultava o non mi tirava per i capelli, io tornavo a essere la sua madonnina. Tornava docile e io puntualmente lo perdonavo. Anche se è arrivato a degli estremi, come minacciarmi di morte davanti a mia madre. A minacciarmi che mi avrebbe fatta dichiarare incapace di intendere e di volere. Ora io e le mie avvocatesse sono in attesa delle motivazioni della sentenza. Ma non mi aspetto nulla di buono”.
E., nel frattempo, ha scritto a moltissime associazioni che lavorano con le donne vittime di violenza e con gli uomini maltrattanti. Spera di trovare comprensione, conforto, aiuto: “La separazione, per esempio, a livello legale è stata trattata al pari di qualsiasi altra nonostante la denuncia penale. Liquidata come una vicenda ordinaria”.
L’ex marito, a E., versa 560 euro al mese, che si aggiungono agli appena 500 euro del suo stipendio di telelavoratrice: “Ma dovrà iniziare a darmi anche la metà delle rette del nido, arretrati compresi. I bambini li allevo da sola, cercando di trasmettere loro la maggiore serenità possibile. Ma i miracoli, soprattutto sul versante pratico, non posso farli”.
Con il senno di poi E. sa che avrebbe dovuto cogliere subito, prima del matrimonio nell’agosto del 2010, che il marito era uno aggressivo e facile alle mani: “Prima di sposarci c’era stato qualche episodio di violenza verbale. Tutti, intorno a lui, sapevano: amici, conoscenti, colleghi. Io, però, non sono di qui. La verità sul suo conto è venuta a galla poco a poco. E io ne ho avuta piena consapevolezza quando ormai era troppo tardi”.
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Commenti:
Assurdo!!!!!!!!! Forza E., ti sosteniamo!!! Non sentirti sola e continua ad urlare al mondo le tue ragioni!
Conosco E . e i suoi piccolini .. Bimbi meravigliosi .. E anche lei stessa una ragazza dolcissima. Abbiamo avuto modo di passare una bella Gionata insieme e mi racconto’ anche di un problema di salute importante che a dovuto affrontare anni fa .. . Mi ha toccato molto molto perché anche mia madre ebbe lo stesso problema . Credo che la vita a volta ci mette davanti a dure prove da superare … E sono certa che per E. e’ arrivato il momento di raccogliere qualche buon frutto … Aiutiamo questa donna e i suoi angeli .
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