medicine - dal dottore N.M.C’è anche l’Emilia-Romagna nel sistema europeo di vigilanza permanente nato per identificare i possibili effetti avversi dei farmaci durante la gravidanza e prevenire il rischio di malformazioni congenite. Il progetto di chiama Euromedicat e coinvolge diversi Paesi europei. I primi risultati sono stati presentati alla conferenza di Poznan (Polonia). La Regione Emilia-Romagna è inserita nel progetto perché è tra le poche regioni italiane con un registro sulle malformazioni congenite, il registro regionale Imer attivo dal 1978.

Con un protocollo comune, sette partner (Emilia-Romagna, Toscana, Olanda, Danimarca, Norvegia, Galles e tutto il resto del Regno Unito) hanno analizzato quattro categorie di farmaci impiegate nel trattamento di patologie croniche: antidepressivi, antiepilettici, antiasmatici e antidiabetici.

Il primo studio del progetto (gli studi sulle altre tre categorie di farmaci non sono ancora stati pubblicati) si è occupato dell’uso di antidepressivi prima, durante e dopo la gravidanza. I risultati pubblicati sulla rivista BJOG (“An International Journal of Obstetrics and Gynaecology”) evidenziano importanti differenze di trattamento tra le donne in età fertile nei diversi Paesi europei analizzati. Le prescrizioni di antidepressivi sono state selezionate in base al periodo, prendendo in esame l’anno precedente alla gravidanza, il periodo della gestazione e l’anno successivo. Sono già noti gli effetti negativi nell’uso di antidepressivi sullo sviluppo fetale, come le cardiopatie congenite. Per evitare, d’altro canto, le conseguenze del mancato trattamento della depressione in gravidanza, lo studio si è posto l’obiettivo di comprendere quali siano le terapie che concorrono sia al benessere materno che a quello fetale.

In tutti i Paesi coinvolti nello studio si osserva una riduzione nell’uso di antidepressivi a partire dall’ultimo trimestre prima della gravidanza. Se si considerano i singoli trimestri in Emilia-Romagna è sempre al di sotto del 2% il valore di donne che fanno uso di antidepressivi. Ci distingue dagli altri Paesi analizzati anche la percentuale di donne che assumeva i farmaci prima della gravidanza e che ne interrompe l’uso all’inizio della gestazione senza riprenderlo dopo: il dato per gli altri Paesi coinvolti nello studio è pari al 40% delle donne; le donne emiliano-romagnole sono oltre il 65%.