La proposta è destinata a dividere e fare discutere. Pagare le mamme 800 euro al mese per i primi tre anni di vita del bambino: un’idea dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, in particolare del responsabile generale Giovanni Paolo Ramonda. On line è stata lanciata una petizione che ha raccolto in cinque mesi oltre 2700 adesioni. Il 21 febbraio, a Bologna (Palazzo Malvezzi, via Zamboni 13, dalle 9 alle 12,30) si terrà un convegno proprio sul tema: “Senza figli non c’è crescita. Diamo uno stipendio a ogni mamma”.
In genere, quando si affronta l’argomento maternità e lavoro, si parla di conciliazione. Voi, invece, proponete di pagare le mamme per stare con i figli: quali considerazioni ci sono alla base?
“Il fenomeno della denatalità è sempre più acuto. Nel 2050, stando alle ultime previsioni, la crescita sarà pari a zero. Varie parti d’Europa si spopoleranno. Siamo convinti che dalla crisi economica ci si possa riprendere solo facendo ripartire le nascite: un effetto raggiungibile solo attraverso il riconoscimento della maternità come lavoro con la elle maiuscola, come diceva don Oreste Benzi”.
E il lavoro fuori casa delle donne, dove lo mettiamo?
“Non vogliamo certo sminuirlo, ci mancherebbe. Ma una mamma, nei primi tre anni di vita del figlio, dovrebbe dedicarsi a lui. Solo così i bambini crescono sani e sereni. Noi che frequentiamo le carceri, spesso ci accorgiamo di come molti detenuti non siamo mai stati sulle ginocchia delle loro madri. Quando incontriamo gli ex tossicodipendenti nelle comunità terapeutiche, notiamo come siano cresciuti senza madri o con madri poco presenti”.
E i papà, in tutto questo, dove sono?
“La nostra proposta si può applicare anche ai papà, nel caso scelgano di rimanere a casa. Noi però puntiamo alle mamme: molte sono disoccupate o hanno deciso di dedicarsi ai figli. Allora aiutiamole: paghiamole con uno zero in più rispetto a quello di Renzi. Ottanta euro al mese bastano a malapena per qualche pacco di pannolini. Con un vero salario, invece, le mamme rimetterebbero in circolo i soldi percepiti, contribuendo alla ripresa dell’economia”.
Anche i servizi educativi, di fronte alla crisi, stanno arrancando, soprattutto nel privato. Se le donne restassero a casa per anni, stipendiate, i nidi chiuderebbero. Che idea avete al riguardo?
“Non facciamo una guerra ai nidi ma i bambini, per i primi tre anni di vita, hanno diritto alla madre. Siamo contrari al fatto che s’investa sui nidi. Investiamo, invece, sugli stipendi per le mamme”.
Dove si potrebbero recuperare le risorse per pagarli?
“Durante il convegno andremo a fondo della questione anche con alcuni economisti come Ettore Gotti Tedeschi. Pensiamo alla riduzione degli sprechi della politica, al taglio delle spese per gli armamenti. Le possibilità sono molte. Se si parte dall’idea che riconoscere il ruolo delle madri nell’accudire e crescere i figli ha un valore economico, i soldi si trovano”.
Al convegno è in attesa di conferma la partecipazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Tra i relatori ci saranno Virginio Merola (sindaco di Bologna), Carlo Caffarra (cardinale di Bologna), Francesco Belletti (presidente Forum nazionale associazioni familiari), Giorgio Graziani (segretario regionale Cisl Emilia-Romagna), Alessandra Servidori (consigliera nazionale di parità) e Mario Sberna (deputato).
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Commenti:
Sarebbe stupendo, io ho fatto questa scelta e arrivare alla fine del mese è dura dura dura, ma credo sia davvero importante per i bambini un attaccamento sicuro per poter diventare indipendenti sul serio.
Sono una mamma di un bimbo di due anni, il rientro al lavoro dalla maternità è stato devastante. Per riuscire a conciliare gli orari del nido con il mio lavoro ricordo di avere fatto richiesta alla mia azienda di una semplice riduzione della pausa pranzo, ma solo per 6 mesi, si ne avevo bisogno solo per sei mesi e basta perché poi sarei riuscita ad organizzarmi diversamente, be mi è stata negata!! Allora ho richiesto la possibilità di scaricare giornalmente delle ore di ferie accumulate, bene mi è stata negata anche questa possibilità. Così ho fatto salti mortali per trovare una soluzione alternativa, costosa, ma l’ho trovata, e la mia azienda non è stata affatto conciliante. AnZi aggiungo che mi ha fatto vivere la maternità come un problema, quasi una colpa. Oggi sono incinta del secondo figlio e sono terrorizzata , ho una gran paura al pensiero di quando dovrò rientrare dopo il parto, perché oltre ad non avere avuto il problema di cui sopra, l’azienda per la quale lavoro mi ha fatto del gran mobbing prima provando a trasferirmi a 120km di distanza da casa e poi ha pensato bene di demansionarmi. Scrivo tutto questo perché essere madre è un diritto non un problema, è un dovere non un problema, ci vogliono più tutele e agevolazioni. Una madre nei primi tre anni di vita del bambino deve essere tutelata … I bambini hanno diritto di avere una madre.
Sono cin te olga anke la mia azienda me ne fa 1colpa x la maternità devo entrare il 30 marzo mio figlio 2 ha 10 mesi e lz mia azienda nn mi viene incontro.
Peccato che in questa maniera o perdi il lavoro o ti puoi permettere di fare al massimo un figlio…. Impensabile mancate dal lavoro 6 o 9 anni(ma anche 3)
Non sono d’accordo. I bambini crescono benissimo anche in servizi educativi di qualità a loro dedicati, che non sostituiscono in alcun modo la presenza di madri e padri, ma possono offrire altre opportunità. Questa proposta creerebbe situazioni di isolamento e solitudine, le neo mamme se ne starebbero in casa con i piccoli rischiando stress e depressione, mentre nei nidi possono incontrare altre mamme e condividere gioie e fatiche di essere genitori.
Sono mamma da 16 mesi e mi dedico a mio figlio da altrettanto tempo.non vivo reclusa e il mio bambino frequenta altri bambini e altri adulti oltre a me e al papà. Ho frequentato gratuitamente corsi post parto dove io e altre mamme passavamo il tempo con i nostri bambini giocando e confrontandoci e crescendo insieme, con il supporto di psicologi e puericultrici.purtroppo questi servizi gratuiti, almeno nella mia zona, sono riservati alle mamme con bimbi fino a 10 mesi,ma se esistessero spazi dedicati fino ai 3 anni, per esempio riconvertendo quelli che oggi sono i nidi comunali, o anche spazi inutilizzati che i comuni hanno in gestione ma non usano, non credo ci sarebbero problemi di isolamento e depressione, anzi. Infatti gli spazi gioco mamma-bimbo in autogestione, ma a pagamento, sono molto frequentati..da chi se li può permettere.
Io sono mamma di due gemelli e veramente fino a che ho recepito la maternità e poi la disoccupazione tanto tanto, ma veramente adesso che non ho più entrate economiche oltre allo stipendio del mio compagno è veramente dura arrivare a fine mese. Noi forse nella carne e nelle verdure risparmiamopage abitiamo in campagna ma per il resto dobbiamo comprare tutto ed è veramente impossibile andare avanti. Avevo pensato di mandare le mie figlie al nido ma avevano chiesto davvero tanto e così sono a casa con loro. Sarebbe veramente una iniziativa importante per tutte le famiglie e poi un po di soldi non guastano
Buongiorno a tutte!! Sono mamma di Andrea 16 anni e di Alex tre mesi!! Che.dire….sono pienamente d’accordo con questa proposta, quando ho avuto Andrea mille problemi corri di qua di la….nel posto di lavoro non ti aiutano anzi fanno di tutto per creare problemi…..durante la mia seconda gravidanza mi scadeva il contratto e sono rimasta senza lavoro e dal momento che il mio datore di lavoro non pagava i contributi non ho avuto diritto alla maternita’ disoccupazione o qualsiasi altra cosa mi spettasse di diritto!!! Ho fatto domanda al nido…..ma quasi sicuramente Alex non verra’ preso perche’ non lavoro, ma se devo stare con lui come faccio trovare lavoro? Poi vorrei dire un’altra cosa, ma il nido che si paga in base al reddito…..e’ una spesa enorme a fine mese!!!! Uno per pagare poco deve essere proprio un poveretto!! Al nido poi bisogna portare pannoloni salviette ecc ecc e quindi la spesa aumenta….piu’ tutto il resto delle spese di una famiglia normale….bollette….ecc ecc…..per me avere 800 euro al mese per tre anni sarebbe stupendo, vedere il mio Alex crescere giorno per giorno….non dovendo rinunciarea tutto…..contando fino all’ultimo centesimo per fare quadrare i conti……..
Ma poi questi 800 euro a chi andrebbero? Perche’ tante volte le domande si possono fare solo per bambini nati in un certo anno….magari tanti rimangono fuori per un mese…..o li danno in base al reddito? O entro i tre anni del bambino? Grazie
Penso e spero per tutti quelli che sono sotto i tre anni,, altrimenti chi ha già il figlio com fa?non aderisce? Speriamo prima di tutto che mettono in atto già la proposta, e che non passi tropo tempo prima della conferma !
Sarebbe una bella idea
Io sono pienamente concorde a questa proposta..sono mamma di tre bimbi di 5-4 e 2 anni!Ho un esperienza al quanto comune a molte donne per quanto riguarda la gravidanza e la maternità..ho avuto il primo figlio mentre eri stagista in uno studio medico e come c era da aspettarsi appena saputo della gravidanza mi hanno lasciar a casa quindi non ho potuto usufruire della maternità,cosi la nostra scelta e’ stata di fare un secondo figlio praticamente subito in modo da poter trovare lavoro in seguito e trovare una stabilita economica!a quattro mesi dalla nascita del secondo bimbo ho cominciato a cercare lavoro ma appena venivano a conoscenza che ero mamma mi si chiudevano le porte in faccia!ho trovar cime donna delle pulizie e successivamente in un azienda di vendita diretta lavorando fino a 12 ore al giorno pur di portare a casa due soldi..non ho visto crescere i miei figli! Alla fine ho continuar cosi fino al sesto mese della terza gravidanza e poi fisicamente ho cominciar a cedere e mi sono ritrovata al punto di partenza quindi disoccupata e con tre bimbi a carico..a fine anno l azienda di mio marito ha dovuto fare dei tagli e ci siamo ritrovar a non sapere come mettere il cibo in tavola!per fortuna a fine anno ho trovato un lavori part time ma il mio stipendio e’ di 4 euro l ora e lavoro 7giorni su 7..mio marito ha trovar anche lui ma la sua entrata copre a malapena l affitto e un paio di finanziamenti che avevamo fatto in precedenza per andare avanti! Sicuramente non credo di essere l unica in questa situazione e la nostra scelta di avere più di un bimbo ci ha portato ad avere comunque poco tempo per dedicarci ai figli..il nido e’ improponibile ed ho dovuto affidarmi a più persone che ultimamente cominciano a tirare un po indietro Nell accudirmi i bimbi!non auguro a nessuno di vivere le difficolta e le paure che abbiamo dovuto e stiamo tutt ora passando noi solo per aver fatto la scelta di creare una famiglia e per questo mi auguro che questa proposta venga accettata!
Io ho un bimbo di 3 anni emmezzo e una di 2 anni emmezzo, a lavoro dopo che sono rientrata non sono stata più trattata bene come prima,anzi adesso fanno di tutto per far si che io stia a casa, perchè quando sono ammalati prendo dei permessi. Poi vogliono che facciamo dei figli! Ecco come veniamo trattate dopo! Anzi a me è stato detto che bastava che ne facessi uno! Manco se andassi a mangiare a casa del mio capo! Sarebbe ora che il lavoro di mamma venisse riconosciuto! Siamo nel 2015!
D’accordissima!!!! Spero avvenga il prima possibile.
Salve io ho un bimbo di otto mesi e mezzo e non mi hanno rinnovato il contratto di lavoro mio marito causa crisi lavora da soli due mesi con contratto a termine ed è molto dura arrivare alla fine del mese quindi dobbiamo scriverlo al nido per permettermi di cercare e sottolineo cercare lavoro ma nel frattempo tra affitto bollette e rata del nido non riusciamo a fare la spesa….quindi si sono molto d’accordo con la proposta fatta, anche perchè la socializzazione è importante ma altrettanto importante è la crescita e la formazione dell’Io nei bambini,essendo un educatrice so di cosa sto parlando, secondo me questa proposta non è solo una proposta per l’incremento delle nascite ma anche una scelta pedagogica…e poi scusate ma i nidi sono nati perchè le mamme lavoravano e quindi non sapevano a chi lasciare i propri cuccioli ma oggi????lavoro????credo che non ci sia più questa necessità perchè anche quando hai il lavoro siccome è precario allora avere un bambino diventa l’arma indiretta per lasciarti a casa….
Sarebbe stupendo davvero! Per noi mamme e per i nostri figli!!!!! Quando qualcuno dice: ” Quando fai un figlio non sai chi ti metti in casa” e’ proprio perché siamo costrette a correre a destra e sinistra per riuscire a mantenere i nostri figli invece di accompagnarli noi stesse nella loro crescita.
…MAGARI FOSSE VERO…IO PER MANTENERE RETTE ASILO E PER MANTENERE MIO FIGLIO…HO DOVUTO FINIRE A REGGIO EMILIA A LAVORARE…DA FERRARA DOVE VIVIAMO. QUANDO AVEVA 18 MESI HO DOVUTO FARE QUESTA SCELTA…E AD OGGI CHE HA 2 ANNI E 4 MESI….LO VEDO SEMPRE SOLO 1 MAX 2 VOLTE LA SETT…PER ALCUNE ORE….COME SI FA A FARE FIGLI SE POI PER MANTENERLI DEVI FARLI SOFFRIRE…ASSIEME A TE??? IO LA STO VIVENDO LA SITUAZIONE NON LA AUGURO A NESSUNO . POTREI VOLENDO SCEGLIERE DI FARMI AIUTARE DALLA FAMIGLIA…MA PER COSA POI??? NON AVERE SODDISFAZIONI NEL MANTENERE MIO FIGLIO??? AVERE 34 ANNI E NON ESSERE IN GRADO DI ACCUDIRLO??? DICO SI…BEN VENGA STIPENDIO ALLE MAMME. . . CHE VITACCIA CI FA AL GIORNO D’OGGI. IL MIO LAVORO LO AMO PER FORTUNA ALMENO MI RASSERENA LA SITUAZIONE IN DESPAR. BUONI FIGLI A TUTTI E SPERIAMO BENE IN QUESTI SOLDI…PER TUTTE LE MAMME .
Nella relazione madre – bambino è importante la qualità del tempo nn la quantità. Un corretto distacco tra una madre sicura e il proprio bambino garantisce al piccolo autostima , indipendenza e sicurezza molto meglio di un rapporto esclusivo e a volte morboso tra madre e figlio. In oltre affidare il piccolo durante l assenza della madre a strutture qualificate nella prima infanzia dove tutte le attività sono rivolte alla loro crescita ed al potenziamento delle loro capacità intellettive è sicuramente la cosa migliore . ovviamente siamo di parte ma facciamo questo lavoro xché ci crediamo!!
Sarebbe un segno di civiltà e in Italia è totalmente assente. Avere un figlio in una nazione come la nostra è un privilegio di pochi. Non ci sono asili, non ci sono servizi di nessun genere per aiutarti a crescere il piccolo. Se fosse necessario un aiuto io ci sono
Io ho due bimbi, 4 anni e 6 mesi. Il grande è andato al nido e ora alla materna. Il piccolo farà lo stesso percorso. Nn ego che sia una bella gara arrivare a fine mese e combinare gli orari con il lavoro, ma ho trovato in questi anni ungrande appoggio nelle strutture a cui mi sono rivolta. Quando mai noi da sole possiamo offrire ai nostri piccoli tante attività formative Edi socializzazione? Probabilmente correndo come palline da flipper tra 1 ludoteca, un parco, una biblioteca che fa letture creative, una piscina pittosto che una palestra….ecc. piuttosto che vengano investiti a bambino per alleggerire la retta e rendere tutte le scuole veramente formative. Il nido comunale è stato una manna, la materna statale un incubo sono dovuta ricorrere a una scuola paritaria a pagamento (e ridurre ulteriormente il budget familiare ) dove le attività extracuriculari sono molte e svolte in una sola struttura. Inglese, yoga, propedeutica di danza, manualità, spettacolino di natale … ma quando riusciamo a dare queste occasioni a casa. Ogni sera a cena abbiamo tante avventure da ascoltare!
La storia della qualità è un utopia..che qualità può dare una mamma che nelle poche ore che passa col figlio deve anche trovare il tempo di preparare la cena..stirare…pulire casa? Lavoro come commessa e sto usufruendo del congedo facoltativi x il mio secondo bimbo di 4 mesi..al lavoro non tengono nulla in considerazione…e hai il riposo la mattina in settimana quando i tuoi bimbi sono al asilo o a scuola..quando lo passo questo tempo di qualità con la famiglia? X 800 € starei a casa subito tanto tra asilo e baby siete non mi rimane quasi niente.
Sono d’accordo,, faccio parte del comitato di mammefvg,,abbiamo presentato anche noi una petizione venite a visitarci
Non credo che rimanere a casa per 3 anni possa essere la soluzione! Pensate veramente che dopo 3 anni di assenza dal lavoro noi mamme saremo in grado di riprendere normalmente l’attivita professionale? È vero che le mamme hanno mille risorse ma non la bacchetta magica! E dopo i tre anni? I bambini hanno sempre bisogno della mamma anche dopo i 3 anni, miglioriamo i servizi pubblici così evitiamo che le famiglie debbano sborsare un sacco di soldi in asili nido e babysitter e soprattutto adeguiamo il lavoro alle esigenze delle mamme senza costringerle a stare a casa per 3 anni (6 anni o + dipende dal num. Dei figli). Scusate lo sfogo … ma amo il mio lavoro!
Sarebbe ora in Germania lo fanno già da molti anni ma l?Italia arriva sempre dopo
Allora la frase “faccio la mamma” verrà ufficialmente legalizzata!!!! La ammonire malaria nazionale e i mammoni aumenteranno di percentuale paurosamente!!!!
un’utopia non applicabile in un paese che non favorisce le natalità….il problema non è tornare a lavoro ma l’orario di lavoro, lo stato dovrebbe incentivare gli orari ridotti ed intervenire sulle aziende con sgravi al fine di non considerare la maternità una disgrazia. i nidi, fondamentali per la crescita dei bambini ma quando il bambino si ammala è li che iniziano i problemi e lo stato dovrebbe essere vicino alle famiglie, altr paga la retta, la baby sitter o perdi la giornata lavorativa lo stipendio è andato.si parla tanto di creare un futuro migliore ma fanno di tutto per non farci credere che ci sarà un futuro migliore.
E una meravigliosa idea,che deve diventare realtà.cambierebbe molte cose,pensiamo poi anche alle madri single che non hanno nessuno,questo sarebbe una bella spinta oltre che un grande aiuto per crearsi un futuro per loro è per i loro bambini. Io ho 23 anni sono madre di due bambini 3 anni e 1 anno e arrivare a fine mese e molto dura per me,e capitato molte volte che per comprare qualcosa ai miei figli(di prima necessità )andavo a vendermi i miei vestiti,quasi supplicavo la gente di comprarmeli per “guadagnarci”15/20€ per poter fare la “spesa”.mi rincuoravo almeno quella sera avremmo mangiato.grazie
800 euro sono molti di piu di quelli che mi restano dopo aver pagato il nido, i buoni pasto e tutto quello che serve x l asilo. Io sono contenta di mandarci elisa , 18 mesi, ma se potessi passare piu tempo con lei…. E poi meno stress, lavoro, casa, spesa, salute. Oltre al dopo parto, si dovrebbe pensare anche alla gravidanza, le future mamme dovrebbero,godersi quel momento unico invece lavori 8 10 ore al giorno e arrivi al parto che non ti accorgi nemmeno. io sono rimasta a casa dal quinto mese x problemi, e dedicarmi alla mia pancia e’ stato bellissimo.
Mamma di due bambini andati entrambi almeno un anno al nido. Sostenitrice convinta dell’allattamento al seno (anche fino a due tre anni), della fascia e non criminalizzo il lettone condiviso. Questo per dare un’idea… Ma sono anche coordinatrice di uno spazio per bambini dove, per scelta aiutiamo le mamme a rimanere fino ai 18 mesi con i bambini fornendo sostegno, favorendo una maggiore comunicazione con i nonni, sostenendo le mamme (e anche i papà) nell’organizzazione delle giornate e nella conciliazione famiglia/lavoro. Ma allo stesso modo invitiamo vivamente le famiglie a portare i bambini, anche solo mezza giornata al nido, dai 18 mesi circa, quando le autonomie di movimento ed espressive cominciano ad essere sviluppate. Questo perché credo fortemente che sia importantissimo per i bambini vivere la qualità dell’esperienza di una piccola comunità infantile e per i genitori che si occupano in modo totalizzante dei figli di confrontarsi con altri adulti ed altri bambini. Il numero di casi di ritardo di linguaggio ed altri disturbi di comportamento sta aumentando anche perché le relazioni risultano complesse e, soprattutto le mamme, spesso “intrappolate” nella gabbia della mamma perfetta, con amore e dedizione, rischiano di non accorgersi di difficoltà o di commettere errori assolutamente in buona fede che possono poi compromettere l’inserimento nella scuola dell’infanzia. Scuola materna che è in sofferenza per carenza di fondi, dove non c’è possibilità il più delle volte di dare il tempo ai piccoli di ambientarsi, dove il rapporto numerico spesso è uno a 27 o due a venticinque se c’è la presenza di handicap o alunni in difficoltà. Senza contare che i problemi di comportamento e linguaggio o di altro tipo non possono essere diagnosticati prima del secondo anno di materna per ovvi motivi di tempistica ed organizzazione con tutto quello che ne consegue per insegnanti ed alunni. Una mamma che vive, soprattutto al giorno d’oggi e nella maggior parte delle situazioni, isolata, scollata dalla sua precedente vita lavorativa, senza altri appoggi rischia di vivere con un disagio non confessato questi 4 anni circa (non dimentichiamo la gravidanza…). Vi posso testimoniare che vedo mamme “rinascere” dopo un paio di mesi di affido del proprio figlio per qualche ora al nido o in spazi bimbi. Rifioriscono senza sensi di colpa perché si rendono conto di essere in grado di migliorare la qualità della vita propria ma soprattutto del tempo che poi trascorrono per il resto della giornata con i figli (e con il compagno….). Imparare a questa età a distaccarsi dai bambini a piccoli passi aiuta entrambe le figure. Una proposta come questa mi spaventa, mi sembra ideologica, non tiene conto della differenza che esiste nell’accudimento di un neonato e di un bambino di circa due anni che è in una fase esplosiva e incredibilmente produttiva per lo sviluppo. Quelle mamme di cui vi parlavo prima spesso mi confidano di aver delegato alla tv o ai tablet molto del tempo di cura, per potersi riposare un attimo. Quello stesso tempo impegnato a giocare con altri bambini, a correre in un ambiente protetto, ad ascoltare musica, sperimentare esperienze grafiche pittoriche credo che possa essere sicuramente più gratificante di un maialino rosa grugnante visto alla tv. Un saluto rispettoso a tutti
io credo invece che il diritto al part time potrebbe fare la differenza, un lavoro part time di 6 ore potrebbe rendere possibile la conciliazione tra lavoro e famiglia…
Sono una mamma di tre bimbi di cui il primo ha avuto tantissimi problemi dopo i due anni…ho dovuto smettere di lavorare per predere cura doppiamente di lui…e dopo quasi cinque anni è venuta la seconda e poi la terza ormai ringraziando a Dio lui sta benissimo. ….ma nel frattempo mio marito con la crisi ha perso il negozio che aveva ed è andato all’estero ed io sono rimasta da sola con loro e non posso lavorare….magari qualcuno riconoscesse che fare la madre a tempo pieno è un lavoro a tutti gli effetti….che Dio veramente tocchi nei cuori di chi comanda per aiutare chi veramente ha bidogno….
Quanto sono felici i nostri bambini? Non molto, visto che, secondo l’Unicef, i piccoli italiani sono al 22esimo posto. Al primo ci sono gli olandesi. A quanto pare il loro benessere dipende dai genitori che vivono con meno stress perché hanno più asili nido, congedi parentali per entrambi e maggiore sicurezza economica. Questo li rende disponibili nei confronti dei figli che, nel 95% dei casi, si dichiarano soddisfatti delle loro vite (il 92% sostiene di riuscire a parlare con facilità con la mamma, l’81 per cento con il papà).
Ciao a tutte… che bella iniziativa! Bella soprattutto se fosse realizzabile! Ho comunque letto con interesse tutti i vari commenti e devo ammettere che alcune cose sono sostanzialmente vere. Mi riferisco, in particolare, al rifiorire delle mamme senza sensi di colpa quando lasciano anche per poche ore i propri bimbi al nido. Non demonizzo i nido, ma credo che i nonni facciano già la differenza nel processo di rinascita della mamma e, ancora più fermamente, che sia il compagno a fare la differenza perché se anche nei tre mesi collaborasse e invece di inventare storie inutili offrisse il suo amore e la sua pazienza… saremmo a cavallo!! Buona crescita a tutti, figli (e compagni :))
Ciao qualquna delle mamme mi puo dire se gli a presi i 800 euro per i primi 3 anni??se si come avete fatto??grazie in anticipo..
Sarebbe una cosa stupenda. Quando vedo mia moglie che cresce nostra figlia è una situazione da far venire le lacrime di gioia. Sto cercando di trovare il modo di poter far licenziare mia moglie così da permettergli di crescere nostra figlia nei migliori dei modi senza doverla lasciare con i nonni o altre persone. Purtroppo questo beneficio se lo possono permettere i ricchi e i politici, noi comuni mortali, dobbiamo lavorare tutti e i nostri figli allo sbando per quanto possiamo stargli dietro.
Non riesco proprio a comprendere queste ingiustizie e non riesco a trovare alcuna motivazione nella loro esistenza, tranne il fatto che siamo comandati da delinquenti!
Grazie per la vita che state offrendo a noi comuni mortali.
Non credete di essere immortali ma ricordate che arriverà il vostro giorno e, dopo quello, farete i conti con DIO, ma non i conti per gestire al meglio il vostro danaro, quei conti, sono conti che non hanno prezzo.
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