Anche i malati più gravi, come quelli con polmonite che avrebbero bisogno di essere trasferiti in reparto, vengono curati nelle corsie del pronto soccorso. Colpa di un’influenza che secondo i dati riferiti dal presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Alfonso Cibinel, sta mettendo in ginocchio gli ospedali di tutta Italia. Meno posti letto, meno vaccinazioni e virus più aggressivi sono i tre elementi che combinati fanno definire a Cibinel la situazione ‘preoccupante’.
E dire che il picco deve ancora arrivare. E’ infatti previsto tra due settimane. Nell’ultimo mese , sottolinea Cibinel, “l’aumento degli accessi in Pronto soccorso (Ps) in Italia si può stimare fino al +15%, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La differenza più significativa – afferma – è appunto l’aumento assoluto dei casi più gravi, tanto che in alcuni ospedali i codici rossi sono aumentati fino al 100% e i codici gialli fino al 25%”. La prima causa di accessi è l’influenza con un’incidenza di nuovi casi che ha superato la soglia di 8 casi per 1000 assistiti, valore superiore a quello registrato (per la stessa settimana) negli ultimi 10 anni.
“L’aumento dei casi gravi – spiega – è dovuto all’aumento dei casi totali, in parte determinato dalla ridotta copertura vaccinale registratasi quest’anno, e in parte dipendente dalle caratteristiche proprie dei virus e anche dalla coesistenza di virus diversi; sono stati infatti registrati casi gravi sia da influenza A-H1N1, sia da altri ceppi di influenza A come H3N2 e da ceppi di influenza B”. Di più: quello che colpisce è che tra i casi gravi ci sono anche giovani e senza patologie croniche
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