Erano costretti a mangiare vomito. Venivano chiusi nel ripostiglio delle pulizie o in bagno, al buio. Poi schiaffeggiati e strattonati, se non insultati perché stranieri o del sud. Erano questi, come riporta l’Ansa, i comportamenti rivolti ai bambini del nido comunale “Mazzanti” di Conselice, nel ravennate, tra il settembre 2006 e il dicembre 2010. Vittime, almeno 42 bimbi di età compresa tra gli 11 e i 36 mesi.
Il processo vede ora, come unica imputata, Alba Alberti, 59 anni, l’educatrice accusata di favoreggiamento. La donna avrebbe assistito, tacendo, alle vessazioni perpetuate da tre colleghe: la coordinatrice Monica Medri, 52 anni, e l’ausiliaria Aba Nigro, 45 anni, condannate con rito abbreviato a tre anni e due mesi e a un anno e otto mesi. Oltre all’educatrice di 45 anni Michela Brunetti, che ha patteggiato un anno e otto mesi.
Durante l’udienza un’ausiliaria del “Mazzanti” ha raccontato che se un bimbo veniva preso di mira, per lui era la fine e che “se non voleva stare seduto, veniva alzato e sbattuto”. Per non parlare dei bimbi che piangevano, costretti a subire più di altri i maltrattamenti. Secondo la teste, Monica Medri metteva le colleghe in uno stato di timore-sudditanza che aveva creato un clima insostenibile.
Una seconda educatrice, che aveva chiesto il trasferimento pur di non continuare a rimanere al “Mazzanti”, ha parlato di bimbi quotidianamente offesi, percossi, isolati in stanze buie. In particolare, davanti al giudice Corrado Schiaretti e al Pm Stefano Stargiotti ha riferito di una bambina che rigurgitava il cibo ma che era costretta dalla Medri a rimangiarlo.
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Commenti:
queste “donne” meritano la galera a vita
queste donne meritano di essere lasciate mezz’ora con le madri, altro che galera.
Non solo con le mamme ma anche con le nonne visto che sono nonna
E’ importante che si sappiano nome e cognome di questi mostri! …
Vergognatevi!! se fanno questo ai vostri figli o nipoti sareste contente! Mi fate veramente schifo!
Non dovranno stare più in mezzo ai bambini!! 3 anni sono veramente pochi per i danni che hanno causato!!
altro che carcere che poi alla fine con lo schifo che fa la giustizia in italia non si faranno nemmeno un giorno. Le darei in piazza ai genitori dei cuccioli.
Ma poi mi chiedo e parlo da mamma di un bimbo di tre anni e mezzo, quelle persone che parlano ora al processo, e che han chiesto il trasferimento, perchè all’epoca dei fatti non hanno parlato con i genitori uno a uno? E’ più importante tenere il lavoro dei bambini? Non dico colpevoli come chi maltrattava in prima persona, ma la coscienza dovrebbero averla sporca pure loro
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