Il bambino piange in continuazione ? Si irrita molto facilmente e ha scoppi d’ira di fronte ai quali mamma e papà si sentono spesso impotenti? Sono tante le situazioni quotidiane nelle quali a un certo punto si perde la bussola e non si sa più come agire nei confronti di un bambino che sempre più spesso sembra ingestibile.
In molti casi si tratta di una fase transitoria legata allo sviluppo, nella quale il piccolo sperimenta i propri limiti e quelli di chi gli sta attorno. In altri tale comportamento può essere conseguenza di un cambiamento che sta avvenendo nell’ambiente nel quale il bambino è inserito oppure può essere legato a una problematica che deve essere indagata più profondamente.
In ognuna di queste circostanze può essere di aiuto la psicomotricità che riconosce il forte legame esiste tra corpo, mente ed emozione. Da questo punto di vista è importante osservare il gioco e il movimento dei bambini, due modalità che esprimono tutto il loro mondo interno.
“Un corpo che percepisce e si relaziona con il mondo, è un corpo che vive delle emozioni e produce dei pensieri”. Spiega la dottoressa Daniela Fagioli, pedagosista e psicomotricista che tiene percorsi di psicomotricità per bambini dai 2 agli 8 anni presso il Poliambulatorio Arcade di Cesena.
“Nella psicomotricità – continua la dottoressa – si riconosce il bambino nella sua globalità. L’obiettivo degli incontri che si svolgono per un’ora a cadenza settimanale, è quello di far esprimere il bambino attraverso il proprio corpo, di far parlare la propria mente mediante delle esperienze personali ‘libere’ e rispettose dell’espressività individuale di ognuno”.
Spazio dell’accoglienza, spazio costruttivo, morbido e motorio, angolo delle rappresentazioni sono tanti gli spazi e i momenti messi a disposizione del bambino che durante l’incontro può lasciarsi andare, giocando e sperimentando con il corpo e le emozioni in un ambiente contenitivo e protettivo. “Gli incontri possono essere individuali o organizzati in piccoli gruppi a seconda della valutazione iniziale che viene fatta e che tiene conto delle caratteristiche individuali”.
Espressività gestuale, mimica, tendenzialmente non verbale sono tutte esperienze che guidate e “ascoltate” da un’ esperta che si pone in maniera empatica nei confronti del bambino, possono aiutarlo ad auto-regolare la propria emotività.
“A fine percorso e molto spesso al termine di ogni incontro viene restituito ai genitori un feedback in quanto la psicomotricità si pone anche come una consulenza educativa rivolta a tutta la famiglia”.
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