“Sei incinta? Non sei sola…”: aiuti per maternità difficili

Dal 2006 è attivo un tavolo di lavoro tra Azienda Usl di Rimini, Enti Locali, Parti Sociali e Organizzazioni no profit mirato a mettere in campo tutti i possibili strumenti per una consapevole e serena maternità. Il lavoro ha portato alla pubblicazione di un opuscolo, tradotto in otto lingue straniere (arabo, cinese, russo, francese, inglese, spagnolo, romeno, albanese) dal titolo “Sei incinta? Non sei sola…” in cui sono illustrate tutte le forme di sostegno, dal punto di vista sia giuridico legale, sia sociale e sanitario, di cui può usufruire una donna, italiana o straniera, che decida di portare avanti la gravidanza.

gravidanzaInoltre si è istituito un punto di ascolto per le maternità difficili, realizzato e gestito dalle Associazioni Pro Life. Il Punto di ascolto è operativo al Centro delle famiglie del Comune di Rimini e ha accolto, nel periodo 2014 e 2014, circa 30 donne in stato di gravidanza con difficoltà, di cui 16 prese in carico e seguite dalle volontarie.

Gli interventi a favore di queste donne.
• Vicinanza di cuore e di fatto per incoraggiare, dare sicurezza, raccogliere preoccupazioni e paure, ridimensionare ansie, condividere problemi di ogni tipo, dare la possibilità anche di sfogarsi liberamente. La mancanza di rete parentale o amicizie vere fa emergere continuamente il bisogno di avere qualcuno su cui poter contare, sempre pronto ad accogliere e ad ascoltare.
• Attivazione di 7 progetti “Perla” del Punto di ascolto per 150 euro mensili per 12 mesi.
• Contributi economici per emergenze (bollette insolute di luce, acqua e gas, affitto non pagato, varie necessità).
• Coinvolgimento di altri soggetti per dare risposte in rete: Caritas parrocchiali per contributi economici e Banco alimentare, Sportello sociale per presa in carico ai fini dell’assegnazione di case popolari, Centro per l’impiego di Rimini e/o Centro di solidarietà per ricerca lavoro, sindacato per regolarizzazione ai fini della maternità.
• Ricerca lavoro anche per i partner che essendo disoccupati non possono provvedere al sostentamento della famiglia.
• Consulenza legale per problemi con la giustizia.
• Interventi straordinari a favore di alcune mamme pari a complessivi 430 euro e spese alimentari al bisogno.

Prospettive. La crescente precarietà economica è alla base della povertà delle donne che si rivolgono al Punto di ascolto per le maternità difficili; le varie associazioni di volontariato che collaborano nella sua attività, pur autofinanziandosi con diverse iniziative a scopo benefico fanno fatica ad arginare le richieste di aiuto sempre più numerose oltre alla priorità per situazioni di aborto. La difficoltà per il Punto di ascolto di attivare i progetti di sostegno economico a favore delle tante madri bisognose, molte delle quali segnalate dal Consultorio della Ausl, mette di fronte ad un grave problema di aiuto a favore della vita. Dalla relazione del Punto di ascolto emerge che nella maggior parte dei casi l’aiuto economico anche se limitato ha contribuito alla scelta di proseguire nella gravidanza. Si richiede la collaborazione delle istituzioni locali per fronteggiare insieme questa emergenza economica e sociale.

Le storie del Punto di Ascolto per le maternità difficili.

Samantha, inviata dal Consultorio di Novafeltria è una donna di 31 anni, senza lavoro, che vive in affitto con il suo compagno e con un bambino di 7 mesi. Le precarie condizioni economiche la spaventano tanto da fissare per il 31 di marzo scorso un’interruzione volontaria di gravidanza, ciononostante si è presentata al Punto di ascolto il 13 di marzo, chiedendo sostegno psicologico e materiale. Dalle volontarie, viene ascoltata ed incoraggiata a portare avanti la gravidanza, già di sette settimane, rassicurata che riceverà supporto psicologico da parte delle volontarie di turno allo sportello ogni giovedì, quando lei stessa lo riterrà opportuno, inoltre le viene detto che per tutto il tempo della gravidanza e anche dopo potrà ricevere supporto materiale presso il Centro di Aiuto alla Vita di Rimini. E’ stata subito messa a contatto con il Cav di Novafeltria, che l’ha incontrata più volte anche insieme al compagno, e Samantha ha pertanto creduto di dover riflettere sulla decisione di diventare nuovamente madre e deciso di prendersi del tempo fino a decidere di portare a termine la gravidanza.

Carla, 34 anni brasiliana, segnalata dal Consultorio. Incinta alla diciassettesima settimana, con desiderio di portare a termine la gravidanza anche attraverso una difficile condizione di solitudine ed indigenza. Separata con due figli di 18 e 5 anni avuti da due differenti uomini e il terzo figlio in arrivo da un nuovo compagno, dal quale è stata abbandonata. Chiede aiuti per una soluzione abitativa e di lavoro. Per lei è stato avviato un progetto con il coinvolgimento del Consultorio, oltre alla proposta di una possibilità abitativa disponibile da maggio 2013.

Laura, di nazionalità romena, è stata presa in carico dal centro in aprile 2013, incinta di sei settimane. Una donna con problematiche estreme, sia di salute (per contrazione virus hiv, per il quale è seguita dall’Ospedale di Rimini) sia economiche. Riferiva di essersi sottoposta per ben sei volte ad interruzione di gravidanza. E’ priva di una fissa dimora e di sostentamento economico, in quanto disoccupata, con un compagno, padre del bambino in arrivo, anch’egli senza lavoro e senza casa. E’ stata elaborata per lei una proposta d’aiuto attraverso “Perla” ed è stata fatta richiesta di essere presa in carico dal Consultorio e dai Servizi Sociali. In novembre è nato il bambino. Permane il contatto per la precaria situazione lavorativa del compagno.

Anna, è una signora di 38 anni che aveva già quattro figli ed era stata allontanata dal marito perchè manesco. Era stata messa in una casa segreta, il marito l’ha trovata e violentata. Aveva già il foglio di prenotazione per l’aborto, ma grazie anche all’Associazione “Papa Giovanni XXIII” è stata incoraggiata ad accogliere il bambino e il 10 gennaio è nato un piccino di 3,6 chili.

I dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza. Nel corso del 2013 all’Ospedale di Rimini e l’Ospedale di Cattolica sono state effettuae 667 ivg (erano state 743 nel 2012, continua dunque il trend di calo). Di queste, 55 sono state effettuate attraverso terapia farmacologica (erano state 39 nel 2012); 27 di queste (30 nel 2012) sono state effettuate oltre il novantesimo giorno dopo apposita valutazione e autorizzazione. L’84,7 per cento delle donne che hanno fatto ricorso all’ivg presentavano un certificato rilasciato da un consultorio famigliare pubblico, il 10,2 per cento dal medico di fiducia e il 5,1 per cento da un ginecologo privato. Quanto alle fasce d’età, 25 erano minorenni (di cui 2 straniere), 277 in età 18-30 anni, 192 in età 31–40 anni, 73 in fascia d’età 41-49 anni.

Rispetto alle nazionalità, 376 sono le donne italiane (53,6 per cento) e 291 (46,4 per cento) le straniere. Delle italiane 242 sono residenti a Rimini, 52 fuori provincia e 82 fuori regione. Le donne coniugare erano 244 e quelle con stabile occupazione 331. Rispetto all’anno precedente calano sia le donne italiane sia le straniere che hanno fatto ricorso alla ivg (le proporzioni restano analoghe) e rispetto alla residenza, calano quelle residenti in provincia di Rimini.

Nel 2013 sono state 219 le donne che, dopo aver fatto un colloquio propedeutico all’ivg, non si sono presentate e verosimilmente hanno deciso di portare avanti la gravidanza. Forse grazie all’opera e agli strumenti previsti dal Protocollo d’intesa e predisposti dal Tavolo di lavoro.

Tutte le mamme in difficoltà possono contattare l’Ausl di Rimini.

In questo articolo ci sono 8 commenti

Commenti:

  1. salve, sono una ragazza di 23 anni, abito a trento,sono studente a luniversita e sono incinta di 8 settimane, sono qua in italia da sola senza mia famiglia perche sono venuta per motivi di studio, non ho nessuno aiuto, sono disperata, ho prenotato un interuzzione per il 18 gennaio ma non lo voglio fare, ho dieperamente bisogno di aiuto.
    grazie

  2. Ciao ho 37 anni sono di Genova e ho 20 settimane di gravidanza, ho un compagno Albanese lui senza documenti, lavorava al nero adesso no a più un lavoro e nn sappiamo più come andare avanti lui fa tutto il possibile per me è il bimbo, ma ormai no abbiamo più un posto dove dormire ho vivere io sono andata in crisi vi preghiamo ce qualcuno ke mi può dire cosa possiamo fare, grazie lilly

  3. Ciao sono una ragazza di 30 anni adesso abito a Agrate Brianza ed sono incinta da 7 mesi sono da sola ho bisogno di aiuto come posso fare vi prego sono disperata

  4. Ciao ho 36 anni ,sono incinta in 6 mese e il datore mio di lavoro mi ha mandato via di casa che sono incinta .io e mio compagno dormiamo nascosti a casa di sua mamma .Che il datore mio di lavoro ha detto :se io trovò la casa vicino lavoro per lui sua sorella e sua mamma se no no.Noi abbiamo detto che abbiamo trovato la casa però non è vero perché se i dicevo la verità non lavoravo più ,e non ho aiuto da nessuno.Solo rumena,come posso fare siamo disperati .Grazie

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