“Tiranni si nasce?” a questa domanda cercherà di risponde la spicoterapeuta Enrica Maffi, una delle relatrici del convegno “Cosa manca al Bambino che ha tutto? La scuola di oggi alle prese con il Bambino Sovrano”, organizzato dall’associazione “Insieme per Crescere”. Una tre giorni (5-8-11 settembre) di approfondimenti con psicologi, neurospichiatri e psicoterapeuti per indagare il mondo dei più piccoli.
Dottoressa Maffi, tiranni si nasce?
“Nessun bambino nasce tiranno, ma lo possono diventare. Faccio sempre l’esempio di un educatore-allenatore che deve tirare fuori il meglio per ogni atleta-bambino e capire quali sono i veri bisogni dei nostri atleti. Alla base di ogni percorso educativo, in famiglia e a scuola, deve esserci il benessere mentale. Se infatti un educatore o un genitore è stressato, non riuscirà mai ad essere un buon allenatore. Uno degli ingredienti fondamentali nell’educazione di un bambino è quello di fare le cose in modo rallentato. Non dobbiamo infatti allarmarci quando un bambino si sta riposando o ha un momento nel quale non sa cosa fare, è proprio in quel momento che ricarica le pile e sviluppa creatività e immaginazione”.
Quali sono i segnali che trasmette un bambino tiranno?
“Un bambino è tiranno quando è ingestibile. Faccio un esempio, consideriamo un treno, dove le locomotive sono guidate dal capotreno. Il bambino in questo ‘sistema’ è un vagone. Quando il vagone guida il treno, ci troviamo davanti a un bambino tiranno, si trova in un posto senza avere le competenze per guidare il treno e tutto il sistema va in crisi. Credo anche che troppo spesso educatori e genitori partano da un pregiudizio e considerano il bambino un tiranno. Niente di più sbagliato, perché in questo modo ci si nasconde dietro ad un problema, infatti spesso ci troviamo davanti solo ad una fase dello sviluppo dei più piccoli. Non dobbiamo mai dimenticare che i bambini hanno un io subordinato e riconoscono l’autorità degli adulti”.
Esiste una “ricetta” per far fronte al bambino tiranno?
“Non credo alle ricette preconfezionate che vadano bene per tutti. Per questo se un allenatore-educatore ha un momento di smarrimento è bene che si rivolga a uno specialita, anche solo per una chiacchierata. In questo modo lo psicoterapeuta lavora sulla specificità della famiglia e cerca di capire dov’è il problema. Si tratta infatti di un occhio esterno che focalizza la situazione. Ogni educatore-allenatore che riconosce un suo bisogno o un momento di sconforto, non getta la spugna, anzi esce rigenerato da questo percorso”.
Il convegno “Cosa manca al Bambino che ha tutto? La scuola di oggi alle prese con il Bambino Sovrano” è riservato al personale docente della scuola dell’infanzia e primaria di Cesena, Cesenatico e Valle Savio. Gli appuntamenti in programma sono venerdì 5 settembre (ore 9-12.30 e 14-16.30) al Museo della Marineria di Cesenatico, lunedì 8 settembre (8.30 -13.30) nella sede del circolo didattivo 7°, in via Zoli 35 a Cesena e mercoledì 10 settembre (ore 8.30 -13.30) a Palazzo Dolcini a Mercato Saraceno.
L’accesso è gratuito. E’ consigliata l’iscrizione alla segreteria scolastica di riferimento o al numero 0547 610024 oppure info@insiemepercrescere-aps.org.
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