Più magri, più depressi. L’importanza di non affidarsi al fai-da-te

anoressia, dieta, bulimia

Che le diete drastiche non facciano bene all’organismo ormai è noto. Ma anche una perdita di peso controllata potrebbe avere riflessi negativi sull’umore. In uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, e condotto su circa duemila persone in sovrappeso e obese in Gran Bretagna, si è visto che chi aveva perso il 5% o più del suo peso corporeo, nei 4 anni successivi, pur mostrando significativi cambiamenti nella salute fisica, era più a rischio di depressione.
Precedenti studi clinici sulla perdita di peso hanno dimostrato un miglioramento dell’umore nei pazienti, ma ciò potrebbe essere il risultato di un contesto di supporto e aiuto e non dovuto al dimagrimento in sé, visto che gli effetti sono stati osservati all’inizio della terapia e non erano collegati alla quantità dei chili persi.

I risultati di questo nuovo studio non significano però che perdere peso, necessariamente, causi la depressione, ma che queste due patologie possono avere delle cause comuni, e che comunque la perdita di peso, negli studi clinici, non può essere data per scontata per migliorare l’umore. Dei circa duemila partecipanti alla ricerca, il 14% ha perso almeno il 5% del suo peso iniziale, pari a quasi 7 kg a persona, e il 78% di quelli che ha perso peso era più incline ad avere umore depresso. Dopo un successivo controllo, l’aumento della probabilità di depressione è sceso ad un comunque significativo 52%. “Chi cerca di dimagrire non deve avere paura di chiedere aiuto ad amici, famiglia o professionisti sanitari’‘, raccomandano i responsabili della ricerca.

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