Il consiglio territoriale dell’area 2, Ravenna Sud, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sul tema della sicurezza stradale in via Romea Sud, presentato dal capogruppo Pd, Alessandro Perini.
“Nelle politiche dell’amministrazioni comunale il tema della sicurezza, in particolare quella stradale, è sempre stato prioritario – si legge nel documento – L’ultimo incidente mortale verificatosi a Ponte Nuovo sulla Romea Sud, dove ha perso la vita il piccolo Gionatan di soli 3 anni, è avvenuto con una dinamica del tutto particolare in cui entrano fattori non riconducibili direttamente alla sicurezza stradale (il fatto che il responsabile si è allontanato senza prestare soccorso, attraverso una fuga rocambolesca, pericolosa e in più secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti l’uomo aveva assunto bevande alcooliche)”.
“Via Romea Sud è la 25° strada più pericolosa del Comune, ma la prima strada comunale del territorio Ravenna Sud, con 73 incidenti, 89 feriti e 3 vittime, seconda per vittime solo alla Statale 16 con 4 vittime. La rischiosità dell’infrastruttura è in aumento evidente, inoltre si tratta di una strada a rettilineo e a doppio senso con il maggior numero di parcheggi e cassonetti posti sul lato della carreggiata opposta a quella dell’abitato”.
L’ordine del giorno chiede all’amministrazione comunale “di fare ogni sforzo in tempi più veloci possibili, collaborando con quelle istituzioni che possono dare una mano, tipo la Prefettura, per verificare ogni possibilità di riduzione della velocità allo scopo di mettere in sicurezza la Romea Sud (da interventi strutturali di maggiore evidenziazione e protezione degli attraversamenti pedonali alla valutazione di installazione di dispositivi di rilevamento della velocità, anche prevedendo la possibilità di reinserire gli autovelox all’interno dei centri abitati) – si legge nel documento – Inoltre è necessario continuare, intensificando ogni sforzo, con l’educazione stradale nelle scuole e impegnarsi in ogni consesso istituzionale competente per richiedere la modifica delle regole del Patto di stabilità in particolare per quanto riguarda determinati ambiti, quali la sicurezza, perché non è pensabile che Comuni che dispongono di risorse in cassa non possano utilizzarle per assolvere almeno al dovere di garantire la sicurezza ai propri cittadini”.
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