Questa mattina è arrivata l’ora della maturità per quasi mezzo milione di studenti. E la prima prova è quella del tema. Questa mattina il ministro Giannini ha comunicato in diretta tv la password per decriptare le tracce, che alle 8.30 era già on line.
Per il tema letterario è stato scelto il poeta siciliano Salvatore Quasimodo. I ragazzi dovranno analizzare la poesia “Ride la gazza nera sugli aranci”. In questa traccia le tematiche della fanciullezza, della memoria e della comunione con la natura si fondono nei versi, accentuate da sapienti scelte stilistiche.
Poi arriva la traccia di storia, incentrata sul confronto tra l’Europa di oggi e quella di ieri, dal titolo “Europa 1914-2014”. Nel centesimo anniversario della prima guerra mondiale, gli studenti sono chiamati a riflettere su come è cambiata la situazione del continente in un secolo. Quindi le quattro tracce per il tema-saggio o articolo di giornale. Il dono nell’arte, violenza e non violenza: due volti del Novecento, le nuove responsabilità sotto il profilo socio-economico, la tecnologia pervasiva.
Il tema di ordine generale propone Renzo Piano e “il rammendo delle periferie”. Il testo proposto è tratto da Il Sole 24 Ore dello scorso 26 gennaio. “Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola «periferia» si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?”.
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