ostetricaIl conflitto tra ostetriche e doule ha raggiunto l’apice con la storia di Maria Grazia Biagini, l’ostetrica libero professionista sospesa per sei mesi dal Collegio interprovinciale di Pisa Massa Carrara Livorno perché insegnava all’interno della scuola di Mondo Doula. Il suo ricorso è stato rigettato e la sanzione è stata quindi resa esecutiva un mese fa.
Maria Grazia, anche in Emilia-Romagna le ostetriche hanno scritto un esposto contro le doule, accusate di abuso della professione sanitaria. Lei che cosa ne pensa?
“Io credo che ci sia moltissima confusione intorno alle due figure e nella confusione ognuno mette in campo le proprie frustrazioni”.
Mettiamolo in chiaro: di che cosa si occupa una doula? E un’ostetrica?
“Una doula è una figura con competenze relazionali, una persona che dà un sostegno non tecnico alla gravidanza. Il suo è un supporto emotivo e pratico. Sapete quante donne incinte non hanno l’auto? La doula le accompagna alle visite, per fare un esempio. Anche nel parto, può rispondere ai bisogni basici della donna. L’ostetrica fa tutt’altro: ha una competenza professionale specifica legata all’assistenza fisiologica al parto e al puerperio”.
Auspicabile che collaborino?
“Non solo possono farlo, devono farlo. Lavorare insieme, collaborare. Ma purtroppo la figura della doula non solo non è conosciuta ma non è nemmeno riconosciuta”.
Si sente un po’ il capro espiatorio di un conflitto più grande?
“Forse sì. La mia sospensione è il primo caso del genere in Italia. Mi hanno accusata di contribuire ad immettere in commercio persone che possono arrecare danno alla salute della mamma e del bambino. Sono tra le fondatrici della scuola di Mondo Doula, partecipavo alle docenze. Attività che ho dovuto lasciare”.
A suo sostegno è in corso una grossa mobilitazione, in particolare il movimento ‘Io sto con Mariagrazia’: le fa piacere?
“Sì, certo, sapere di essere nel cuore di molte persone rincuora. Ma il problema rimane: sono costretta a chinare la testa, ad immaginarmi in futuro solo come ostetrica. La mia vita lavorativa ha subito un duro contraccolpo”.