Il test del Dna è infallibile? No, anche se il margine di errore è quasi vicino allo zero. Lo sa bene un uomo di Como che, come riporta il Corriere della Sera, per tre anni ha fatto da papà a quello che il test gli attribuiva come figlio, oggi 14enne. La madre, infatti, non avendo una relazione stabile al momento della gravidanza, aveva deciso, dopo il parto, di affidarsi al test per l’accertamento della paternità.
Un secondo test, dopo qualche tempo, aveva rivelato l’esatto contrario: l’uomo non era padre del bambino, che oggi, dopo 11 anni, la Corte d’Appello di Milano ha deciso vada risarcito per quella perdita, per quell’interruzione di legame. La somma che dovrà versare l’ospedale Sant’Anna di Como, dove il test sbagliato era stato effettuato, ammonta a 50mila euro. La difesa aveva chiesto il doppio. Non è escluso il ricorso in Cassazion.
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