
Come hanno fatto Barcellona Pozzo di Gotto, La Spezia e il X Municipio di Roma, anche Ravenna potrebbe introdurre la civil card, un documento sul quale viene scritta la “storia” dei figli di immigrati nati in Italia: nascita, vaccinazioni, iscrizioni a scuola. Se all’approvazione dell’ordine del giorno in consiglio comunale seguirà l’adozione della tessera, Ravenna darebbe così un segnale verso l’introduzione dello ius soli.
Charles Tchameni Tchienga, presidente dell’associazione “Il Terzo Mondo” e padre di tre bambini, sa che la civil card non conferirebbe maggiori diritti ai suoi figli ma è comunque convinto della forza simbolica che l’introduzione del documento avrebbe: “Pur non dando né togliendo nulla ai miei figli, la civil card sarebbe un bellissimo regalo da accettare, un segnale per i politici e per la popolazione. La legge Bossi-Fini resta, la civil card di certo non la supera. Ma la dimostrazione che anche i territori locali hanno qualcosa da dire sull’immigrazione e sulla questione della cittadinanza avrebbe un enorme valore”.
Il segnale di cui parla il presidente ha a che vedere con quella che ritiene la perfetta “italianità” dei suoi bambini: “Due su tre sono nati qui. Non solo: parlano italiano, a scuola sono perfettamente integrati. Sono loro i primi a non percepire alcuna differenza rispetto agli amici e ai compagni”.
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