Parlare di sesso con i bambini crea spesso nei genitori parecchi imbarazzi. C’è poi quell’età che fa tanta paura ai genitori: l’adolescenza. Come approcciare un discorso costruttivo con i propri figli? Qual è l’età giusta per iniziare con le prime visite ginecologiche e andrologiche?
Per abbattere i tabù e farsi trovare preparati, giovedì 13 marzo alle 20 si terrà alla Casa delle Donne di via Maggiore 120, a Ravenna, l’incontro “Parliamo di sesso. Specialiste a confronto con madri e padri”, promosso dal gruppo di lavoro Salute – Qualità della vita – Felicità dell’Associazione Liberedonne-Casa delle donne, in collaborazione con Consultori Ausl Ravenna e Romagnamamma.it. A rispondere alle domande di mamme e papà sarà la psicologa e psicoterapeuta Ilaria Frascarelli, insieme alla sessuologa e consulente di coppia Donatella Valmori, Simona Venturi e Donatella Rebecchi, rispettivamente psicologa e ostetrica del Consultorio Giovani di Ravenna.
Dottoressa Frascarelli, sul sesso è meglio aspettare le domande dei bambini o introdurre già da prima l’argomento, agendo d’anticipo?
“In realtà non esiste un momento più adatto di altri per parlare di sesso. L’educazione sessuale inizia dalle prime fasi di vita del bambino, prima attraverso il contatto fisico e la relazione di intimità con i genitori e poi attraverso i comportamenti, gli atteggiamenti, le reazioni emotive e anche i silenzi. Si tratta di un percorso che va avanti nel tempo. In generale, è un bene che un bambino ponga le sue curiosità all’attenzione degli adulti: l’aspetto fondamentale è che si senta autorizzato a farlo parlando senza vergogna o paura. Se c’è questa sicurezza nella relazione con i genitori le domande arrivano quando il bambino è pronto. D’altro canto, non è detto che se non chiede, il bambino non abbia bisogno di risposte, potrebbe invece pensare che l’argomento metta troppo in difficoltà i grandi”
Alla classica domanda su come nascono i bambini, ci sono modi standard per rispondere?
“No, il modo migliore per rispondere è quello più autentico, più in linea con ciò che si sente rispettoso di sé e dell’atro. L’importante è non mistificare la realtà, non omettere la verità. Bisogna utilizzare un linguaggio semplice, non scurrile, non troppo scientifico e adatto all’età del bambino sempre all’interno di una relazione accogliente e rassicurante”.
La scuola, fin dalla materna, ha difficoltà ad affrontare questi temi? Di quali strumenti avrebbe bisogno?
“Le indicazioni istituzionali per la progettazione dei contenuti dell’educazione sessuale esistono ma le esperienze sono le più varie. Si va da materie specifiche con ore dedicate, cosa più rara, fino a progetti esterni o interni alla scuola, affidati ad esperti o a gruppi di più insegnanti. È però più frequente che si tratti di esperienze discontinue e/o non condivise da tutto il corpo docente. Le resistenze sono varie, a volte anche di origine culturale poiché la sessualità non è un argomento culturalmente ed ideologicamente neutro”
E’ gradita la prenotazione al numero 3391674037 (Consolata Coppa) o inviando una e-mail a info@romagnamamma.it. Sulla pagina Facebook di Romagna Mamma è possibile anticipare le domande che si vorranno porre alle specialiste.
Per memorizzare l’evento nella tua agenda, clicca qui
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta