“Mamma, sabato sera esco”. La battaglia di libertà dei figli disabili

Cosa succede ai ragazzi disabili con il distacco “da loro”, dai genitori? Per rispondere a questa domanda nasce la ‘Fondazione Progetto per la vita’. Nasce per prendersi cura delle persone con disabilità che vedono limitate o ristrette le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale; promuove per loro esperienze di vita indipendente accompagnando, parallelamente, le famiglie nel percorso di preparazione al futuro dei propri famigliari. Progetti pilota sono in corso già da un anno, ma il varo ufficiale risale a poche settimane fa. Nell’arco di una manciata di giorni la fondazione – con sede a Carpi – è arrivata in Regione: ha voluto presentarsi così, con 4 commissioni dedicate a 4 settori specifici d’intervento, 200/250 utenti – con le rispettive famiglie – coinvolti, 50 volontari tra professionisti e non.

Alla base di tutto, la volontà di favorire l’autonomia, il benessere e l’autostima dei disabili. Da dove partire? Uscendo per il weekend. Trentasei ore fuori casa (per un adattamento graduale): un paio di fine settimana al mese per 6-7 mesi, 3-4 ragazzi alla volta – con una buona autonomia di partenza, ma anche con disagio psichico e mentale – che devono farsi la spesa, cucinare, tenere la casa. “Un ragazzo che vi ha preso parte ci ha detto che vorrebbe tanto andare a vivere fuori casa, magari con la fidanzata, per aiutare i suoi genitori da fuori”, racconta Sergio Saltini, padre di un disabile e presidente della Fondazione. I weekend fuori casa sono stati interrotti lo scorso agosto, ma ripartiranno con l’anno nuovo, perfezionati: “Siamo stati costretti a interrompere l’esperienza per mancanza di fondi, ma ci rifaremo”.

L’idea della ‘Fondazione Progetto per la vita’ risale al 2004, dall’amicizia nata all’interno di un gruppo di auto-mutuo aiuto. Trovato l’accordo sulle finalità dell’iniziativa, fu presentata all’Unione delle Terre dell’Argine, che divenne uno dei soci fondatori. Era il 2011, ma subito tutto si bloccò per colpa del terremoto. L’idea, però, riprese fiato qualche mese dopo. Ai soci fondatori si aggiunsero: Disabili e Famigliari Adifa, Genitori figli con disabilità Il tesoro nascosto, Al di là del muro-Associazioni famigliari e amici a sostegno della malattia mentale, Progetto per la vita-Famigliari di persone con disabilità per il dopo di noi, Gruppo genitori figli con handicap (di Soliera), Comitato genitori e utenti delle strutture e servizi sociali. (Fonte: Redattore sociale)

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