Una mela al giorno toglie il medico di torno. Parola di omeopata

“La prevenzione delle malattie da raffreddamento” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 9 novembre presso l’associazione culturale e scientifica Puntodonna di Forlì, all’interno del ciclo di incontri “Dialoghi con l’esperto”. Il seminario sarà condotto dal medico chirurgo Giuseppe Leonardi, esperto in omeopatia, fitoterapia e agopuntura.
“Prevenire è meglio che curare”, “una mela al giorno toglie il medico di torno” sono dei modi di dire che, di stagione in stagione, si tramandano da madre a figlio. La saggezza delle generazioni passate coincide di sicuro con una branca della medicina, che erroneamente ancora si continua a ritenere “alternativa”, ma come commenta il dottor Leonardi, si dovrebbe definire complementare.
“L”omeopatia, la fitoterapia e l’agopuntura non vogliono assolutamente sostituirsi alla medicina tradizionale, ma accostarvisi in maniera complementare”.
Quali sono i consigli che darà riguardo alla prevenzione dottor Leonardi durante il seminario?
“Parlerò di rimedi omeopatici e fitoterapici focalizzando l’attenzione sul fatto che è necessario individualizzare le scelte terapeutiche. Non esiste una cura preventiva che vada bene a tutti, bisogna tenere conto delle caratteristiche della persona”.
Chi si rivolge maggiormente alla medicina omeopatica?
“Sia donne che uomini, tendenzialmente tra i 30 e i 60 anni. Comincia a crescere anche l’interesse nelle nuove generazioni”.
Qual è l’atteggiamento dei pazienti che si rivolgono al metodo allopatico nel momento in cui scoppia il malanno di stagione?
“In molti si rivolgono all’omeopatia come metodo preventivo e tutti coloro che sono seguiti in maniera costante ed efficace da un esperto, continuano ad usarla anche in fase acuta”.
In un periodo di crisi come questo diventa più difficile comprare prodotti omeopatici e fitoterapici?
“No, queste medicine non costano molto, non di più di quelle tradizionali. La differenza la fa la scelta che viene fatta a monte dall’esperto. C’è chi si rivolge al “rimedio unico”, quindi sceglie uno, massimo due prodotti che possano andar bene e coprire tutto il ventaglio delle possibili necessità del paziente. Alcuni omeopati invece si rivolgono a un metodo basato sulla complessità, prescrivendo una serie di rimedi che fanno di certo aumentare la spesa”.
In Italia non esiste una legge che abbia regolamentato la medicina non convenzionale, vero?
“No non c’è. E le cose andranno sempre peggio”.
Cosa intende dire?
“Se non sono riusciti a fermare il fenomeno della diffusione dell’omeopatia dal punto di vista medico-scientifico, ci stanno provando da quello economico. Entro il 2015 le aziende che producono prodotti omeopatici dovranno depositare i dossier per la registrazione dei loro medicinali. Questa scadenza rappresenta un costo importante per le aziende. E’ nato in difesa dell’omeopatia, un comitato “Insieme per l’omeopatia” che intende richiedere attraverso una petizione norme che favoriscano la registrazione dei farmaci omeopatici, evitando l’imposizione di regole inadeguate e costi sproporzionati ai produttori, con il conseguente rischio di vedere eliminati dal mercato numerosi farmaci. Sembra assurdo se consideriamo il fatto che in paesi come l’India, lo Sry Lanka, Cuba e il Messico, l’omeopatia è la medicina di prima scelta”.

c/o Puntodonna Via P.Maroncelli, 39 Forlì
L’incontro si terrà dalle 10.30 alle 12
Ingresso gratuito
è gradita la prenotazione
info@puntodonna.it oppure sms 3355898933

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Commenti:

  1. Io uso sempre omeopatia per i miei bimbi e per noi grandi, ma non è vero che i farmaci omeopatici costano come quelli “chimici”: costano molto di più.

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