Quel capriccio che ci pare insopportabile, quella rabbia nel buttare a terra i giocattoli che fatichiamo a capire, quelle scenate per andare al nido. Servirebbe contare fino a tre, fare un bel respiro lungo e ricordarsi che dietro ogni comportamento dei nostri bambini c’è un’emozione. E che dobbiamo cercarla, coglierla, interpretarla. Ad aiutare i genitori in questo senso, in via Corrado Ricci 29 a Ravenna c’è La Casa dei Piccoli, emanazione dell’associazione per lo Sviluppo della Psicoterapia Psicoanalitica. A dirigerla è Nedda Papi, che ha da poco iniziato le attività del terzo anno della Casa. E che è pronta al seminario e workshop in programma sabato 26 ottobre alla sala Nullo Baldini (via Guaccimanni, 10) dal titolo “Dalla nascita psicologica del bambino alla crisi adolescenziale” (per il programma cliccare qui).
Dottoressa, il 6 ottobre sono ricominciate le vostre attività pensate per genitori e bambini: di che cosa si tratta?
“Due giorni alla settimana, il martedì e il mercoledì, dalle 16 alle 18 accogliamo genitori e nonni di bambini nella fascia 0-3 anni. Mentre i piccoli giocano, gli adulti possono sottoporci domande, dubbi, curiosità. Il giovedì dalle 16,15 alle 17,45 organizziamo invece un gruppo fisso di genitori. Da gennaio del 2014 abbiamo in programma cinque mattine domenicali in collaborazione con Drammatico Vegetale che intratterrà i bambini mentre con gli adulti potremmo affrontare i temi più sentiti come il sonno, l’alimentazione, la rivalità fra fratelli, l’importanza del gioco nello sviluppo, l’inserimento alla scuola materna”.
Che cosa avete notato fino ad oggi? Come sono le mamme moderne?
“Da un lato sono molto preoccupate di dover dare delle regole ai bambini. Dall’altra hanno l’ansia di dover riempire il tempo dei loro figli: spesso ne hanno uno solo, non coltivano troppe relazioni e così vanno a caccia di attività ludiche. Sono in genere poco attente nel cercare di capire chi è il bambino che hanno davanti, che cosa prova, quali emozioni vive. Noi cerchiamo di dare una mano”.
I papà partecipano?
“Sì, con piacere abbiamo notato che i papà vengono. Ne abbiamo uno anche nel nostro gruppo stabile. Credo siano importantissimi nel sostenere la mamma nel suo ruolo e nel facilitare il distacco dei bambini da lei”.
Qual è lo scopo finale del vostro lavoro?
“La prevenzione. Vogliamo che le mamme e i papà si dotino di strumenti di analisi da utilizzare in autonomia. La fase da zero a tre anni è importantissima, molte dinamiche che nascono storte in quel periodo poi proseguono storte. Noi dobbiamo fare di tutto per evitarlo”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta